Ennesima mareggiata con danni agli ombreggi ed alla protezione dai massi
L'acqua non č penetrata nelle strutture ma paletti e corde sono finite in mare
ALBA - La forte mareggiata, dell'altro ieri, ha lasciato segni evidenti, specie nell tratto Nord, il più eroso. Il mare, nonostante la protezione in massi posizionata sulla battigia (in via di emergenza lo scorso novembre), ha comunque raggiunto le prime file di ombrelloni, abbattendo l'intera linea di delimitazione (paletti in legno e corde), installata per impedire ai bagnanti di stendersi al sole o di camminare sulla scivolosa barriera. Molti paletti che galleggiavano in acqua sono stati recuperati dai bagnini, mentre altri sono sommersi nella sabbia
, al pari di numerosi massi, adesso completamente scomparsi ed invisibili. L'evento atmosferico, per fortuna, è avvenuto a conclusione della stagioneestiva, quando i gestori di lidi marini avevano cominciato a rimuovere le attrezzature. "I massi -sottolinea
Carlo Tarquini del
Nettuno- hanno salvato l'interno dello stabilimento balneare che altrimenti sarebbe stato invaso dell'acqua marina. La situazione dell'arenile resta però molto critica, con la continua perdita di metri". Tutti sperano che la Regione intervenga, in tempi brevi e in via definitiva, con la costruzione di una vera scogliera, ora richiesta anche dagli operatori turistici dell'intera costa albense. Sì, perchè l'erosione avanza in maniera rapida e solo l'anno scorso, dopo una violenta mareggiata autunnale, ha fatto un balzo di circa 500 metri, in direzione Sud. Con tali fenomeni, si è creato anche lo spostamento del materiale pietroso, un tempo caratteristica dell'arenile Nord, ribattezzato in modo ironico "la spiaggia dei fachiri". Ora le pietre che obbligano all'uso di scarpe da mare (pena piedi doloranti e probabili ferite), sono arrivate davanti alla pineta litoranea. Rimostranze da parte dei villeggianti che, fino a due anni fa, camminavano sulla sabbia bagnata. "Non ne possiamo più. -racconta
Sandro Zivelli del lido Al Faro- E' stata una continua lamentela e, in diverse occasioni, hanno addirittura dato la colpa anche a noi gestori".