Bici smontate e abbandonate: arriva la multa da 500 euro e la rimozione
Problema di decoro e immagine turistica. Alla stazione ammassi di telai arrugginiti
ALBA - La località balneare, da alcuni mesi, appare come un grande centro di rottamazione di biciclette abbandonate e smontate in pezzi per portare via manubri, ruote, selle e quant'altro, lasciando in bella vista solo telai arrugginiti. Costellano vari punti del centro cittadino e sono ancora incatenate a pali della segnaletica stradale, ad alberi e cartelli pubblicitari. Un serio problema di decoro urbano che ha gi
à suscitato numerose lamentele, nonché spinto l'amministrazione di Palazzo di città a prendere provvedimenti con una specifica ordinanza di divieto di abbandono velocipedi non più idonei all'uso, emessa dal sindaco
Antonietta Casciotti. Nell'atto sindacale viene anche evidenziato che il degradante fenomeno si registra nell'intero territorio comunale e, in modo particolare, nell'area della stazione ferroviaria, luogo in cui si concentrano maggiormente anche le proteste degli utenti dello scalo, di residenti e negozianti. Ora si attende, come previsto nell'ordinanza, l'azione rimozione di tutte le biciclette che si trovino in condizioni tali da far presumere alla polizia locale l'evidente stato di abbandono, specie se prive delle parti essenziali all'utilizzo. Verranno tagliati i lucchetti e, oltre alla sanzione pecuniaria, saranno sequestrate, con apposito verbale corredato di documentazione fotografica. I velocipedi verranno poi custoditi in un magazzino dell'ente comunale, dove resteranno a disposizione dei legittimi proprietari per 10 giorni. Sarà molto difficile che qualcuno si presenterà a reclamare quel che resta della sua bicicletta, dimostrando il possesso del mezzo rimosso con l'esibizione della chiave del lucchetto e pare 30 euro per le spese di rimozione. Con molta probabilità, invece, il velocipede finirà per essere catalogato al pari di un rifiuto urbano, per essere consegnato alla ditta che si occupa di smaltimento e rottamazione. Le sanzioni stabilite nella disposizione, a firma del primo cittadino albense, vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro. L'obiettivo principale dell'ordinanza è però quello di debellare tale malcostume che si manifesta anche nelle rastrelliere pubbliche poste in piazza IV Novembre e davanti al Municipio, rendendole di fatto inutilizzabili a coloro che girano regolarmente sul mezzo a pedali. Un fattore negativo per l'immagine turistica della città, di occupazione indebita degli spazi pubblici e di grave incuria che ora si spera venga risolto definitivamente.