I sassi appuntiti sono in acqua e ora sono arrivati in altre concessioni
ALBA - Sassi e pietre taglienti di varie dimensioni ma anche pezzi di mattoni disseminati non solo sulla battigia bensì nascosti nell'acqua marina, appena si entra per fare il bagno. Il problema non è nuovo nell'arenile Nord (da lustri ribattezzato come "la spiaggia dei fachiri"), perché nel 1980 fu sommerso da tonnellate di pietre scaricate dai camion, nell'ambito di un vecchio ed inefficace progetto regionale antierosione. Ora, invece, dopo i recenti lavori per realizzare la spiaggia di alimentazione, le pietre invisibili sono arrivate anche più a Sud per alcune centinaia di metri, in concessioni balneari dove, fino all'estate scorsa, non c'erano. Un'insidia che provoca fitte, dolori e piccole ferite ai piedi, da suscitare non poche proteste, sia da parte dei turisti che dei titolari di stabilimenti balneari che raccolgono le frequenti lamentele dei loro clienti sotto l'ombrellone. Alcuni di loro hanno deciso di segnalare il guaio, a fine stagione turistica. "Per tale aspetto -ha detto
Giammarco Prosperi del lido La Risacca- è stata una stagione imbarazzante, specie per noi balneari che operiamo nella zona centrale della riviera albense. Critiche quotidiane, da parte dei bagnanti molto infastiditi dal pietrame adagiato sul fondo del mare, per diversi metri dalla battigia. L'anno scorso -sottolinea Prosperi- in acqua non c'era che sabbia". La conferma è data anche da un anziano villeggiante di Roma. "Vengo ad Alba -ha aggiunto- da circa 30 anni anni e prendo l'ombrellone sempre in questo lido balneare. Quest'anno però ho trovato la spiacevole sorpresa di trovare sassi in mare che mi hanno provocato una leggera escoriazione alla base del piede, nonché dolore per alcuni giorni. Adesso -conclude- per entrare in acqua bisognerà comprare le scarpe apposite". Sono in tanti a pensare che lo spostamento verso Sud del materiale pietroso, ormai giunto a ridosso della pineta litoranea, sia stato causato dai lavori di ripascimento eseguiti con la draga, lo scorso maggio, con il contributo delle correnti e di alcune modeste mareggiate estive. "Anche la mia concessione balneare -ha raccontato
Massimo Zarroli dello chalet marino Walkiki- ha avuto problemi, a causa di questo grande quantitativo di sassi presente in mare, mai registrato nelle stagioni precedenti. Ad alcuni -ha ricordato- ho dovuto medicare ferite ed abrasioni". A rischio, in modo particolare, bambini e anziani ma i dolori sono in agguato per tutti, se non si cammina in modo accorto. I balneari chiedono interventi urgenti per realizzare le barriere rigide e per rimuovere le pietre, fattori critici che potrebbero incidere sul futuro delle loro attività.