L'artista teramano ha suonato anche con Pino Daniele e Massimo Urbani
TERAMO - Come già accaduto ad altri noti cantanti e musicisti, il pianista
Arturo Valiante ha smentito clamorosamente il suo primo insegnante che, a 9 anni, gli consigliò di lasciar perdere. Invece, ha continuato iscrivendosi al conservatorio "Braga" di Teramo, diventando poi un vero artista del pianoforte. Un grande talento che, dopo anni di studio e tecnica della musica classica, ha improvvisamente scoperto, da giovane, la passione per la musica jazz che: "Offre una maggiore possibilità di espressione e una forte sensazione di libertà". Arturo Valiante, nato a Teramo, 57 anni fa, deve molto al suo papà corista, clarinettista e sassofonista. "A otto anni -dice Valiante- ricevetti in regalo una tastiera Bontempi che accese la mia fantasia di bambino. Grazie a questo dono mi avvicinai allo studio della musica, imparando a leggere e suonare gli spartiti". L'anno seguente, avendo fatto intuire ai genitori che lo strumento preferito era proprio quello, venne iscritto all'Istituto musicale pareggiato "Braga", nella sua città natale. "Ho concluso -rammenta il pianista abruzzese- l'intero percorso di studi, compresa la maturità al Liceo scientifico". Nel frattempo, la sua attività musicale in pubblico era già partita, a 15 anni. "Papà -ricorda- mi portava a suonare con la banda. Il mattino però quando si girava per le strade, dovevo suonare la grancassa, mentre la sera sul palco passavo al pianoforte. E' stata un'esperienza indimenticabile, una palestra di vita e di insegnamento musicale, perché in quel momento passai dalla classica che si legge, ad un approccio creativo, ad una composizione estemporanea che caratterizza tutta la musica moderna, fino al jazz". Una sorta di rivelazione per il ragazzo Valiante che, qualche anno dopo, entra in formazioni jazz. "Sono stato -sottolinea- completamente catturato dal genere. Passavo intere giornate ad ascoltare dischi e suonare jazz, senza tralasciare lo studio della classica". La svolta nel 1985, quando incontrò il mitico sassofonista romano
Massimo Urbani, con il quale suonò in una indimenticabile sera d'estate, a Tortoreto. "Ho capito -dice il pianista- che potevo tentare di trasferirmi in una grande città e così sono andato a Roma, la città più jazz d'Italia". Per Valiante, laureato anche in Jazz al conservatorio di Bari, è scattato un periodo di esibizioni e collaborazioni prestigiose, con Giorgia,
Pino Daniele,
Grignani,
Zarrillo ed altri ancora. E' stato chiamato sia in veste di musicista che di attore, dal regista
Rocco Papaleo in due suoi film, incontrando sul set attori come
Alessandro Gasman. Presente anche sul palco del Festival di S. Remo, nel 2012, condotto da
Gianni Morandi e Papaleo, accompagnati dalle sue note in monologhi e dialoghi. Con quest'ultimo, la collaborazione è costante anche in ambito teatrale. "Ho suonato -conclude l'artista- per diversi autori affermati ma ora sento che sta per giungere il momento di fare un disco, tutto mio".