Quando la foto diventa un quadro. La "IPhonegrafia" di Rino Rossi
L'artista di Alba: "Con un IPhone č come avere uno studio portatile"
ALBA - Liceo scientifico e poi l'Università con l'iscrizione alla facoltà di Biologia ma a due esami dalla tesi di laurea abbandona tutto, perché il suo sesto senso lo spin
ge verso attività culturali, quali musica d'ascolto e sperimentale, libri e, soprattuto verso l'arte fotografica che oggi, a 60 anni, è sempre più al centro della sua esistenza. Si tratta di
Rino Rossi, di Alba Adriatica, sposato con 2 figli, molto conosciuto nella cittadina balneare e non solo, per aver lavorato in importanti negozi di dischi e libri, da S. Benedetto del Tronto a Pescara, per circa 20 anni. Dal 2013, è diventato un vero artista in "IPhoneografia", con i suoi scatti e ritocchi immediati che fanno diventare l'immagine simile ad un quadro pittorico, in cui immergersi per avvertire sensazioni estetiche ed emozioni intellettuali. "Dal punto e scatto della prima macchina fotografica -dice Rino Rossi, dipendente di una grande azienda commerciale italiana- sono passato allo scatto pensato che mi permette una modica della foto più diretta e pratica, una maggiore visione della prospettiva. E' stato con l'IPhone che ho iniziato a scoprire ed approfondire l'arte delle immagini, in quanto potevo intervenire in maniera rapida, a mio piacimento. E' -sottolinea l'artista abruzzese- come avere uno studio portatile". Il talento del suo occhio fotografico e le sue interpretazioni creative hanno già suscitato l'interesse di rinomati siti e riviste di settore, in testa "Foto Vogue Italia" che ha illustrato oltre 50 temi immortalati dal fantasioso fotografo albense, finito anche con alcune immagini su programmi della Rai, come la fiction "Casa dolce casa". "Per i miei scatti -precisa Rossi- prediligo generi di arte visiva, quali paesaggi, fotografia di strada e ritratti anche se sono sempre affascinato dallo scenario del mare, il mio preferito fin da ragazzo". Il suo profondo legame con la musica è fondamentale, visto che le principali fonti di ispirazione per i suoi scatti fotografici sono i brani delle canzoni e le stesse copertine dei dischi che ascolta, in particolare "long-play" a 33 giri. "L'anno scorso, -racconta- a Firenze, durante una mostra, ho incontrato i componenti del gruppo musicale Polycrhon Più, in cui suonano due storici musicisti americani dei Tuxedomoon, che mi hanno chiesto di ideare la copertina del loro primo disco. Ho fatto migliaia di foto ma tra le migliori realizzate scelgo L'occasione". Anche le mostre dell'artista sono state tante, ad iniziare dal 2013, in molte città d'Italia, passando per esposizioni on-line a Parigi, Londra, fino a Kansas City e Palo Alto, in California. "Questa -conclude Rino Rossi- è una passione che mi fa sentire libero dai vincoli della quotidianeità". Dopo lo stop per Covid, ora si riparte con l'estate per esporre l'ultima opera fotografica, intitolata "Loop".