(24 Aprile 2022)
Dalla "criptoart" al Divin Codino, la nuova ispirazione di Van Gango
E' il nome d'arte dell'artista Michelangelo Sassi creatore virtuale, primo nel Centro-Sud
COLONNELLA - Un pioniere, Michelangelo Sassi (nome d'arte Van Gango), della "criptoart" scoperta per caso sui social, nel 2018. Secondo artista in Italia (dopo una coppia di artisti a Nord dello Stivale) e primo nel Centro-Sud. Una nuova tendenza che associa l'arte digitale alla criptovaluta, al fine di avere maggiori probabilità di vendere le proprie opere d'arte, in tutto il mondo, con tanto di certificazione e diritti d'autore. "Con tale sistema -dice l'artista, 42 anni, originario di Campobasso ma residente a Colonnella, laureato in Psicologia a Chieti- si crea un NFT (Non Fungible Token) che ci consente di garantire agli eventuali acquirenti autenticità e provenienza del lavoro ideato e realizzato. Da quando sono entrato nel movimento artistico della criptoart riesco a vendere le mie produzioni in numero rilevante, quasi impossibile da registrare con mostre ed esperienze commerciali classiche, quali gallerie e botteghe d'arte". Prima del 2018, il problema di "Van Gango", che avrebbe potuto mettere fine alla sua fervente creatività, era quello di procurarsi maggiori risorse economiche, proprio per continuare ad esercitare la sua grande passione. "E' diventata costosa -afferma- e inoltre non ha senso fare, accumulare decine di quadri per poi tenerli in casa. La criptoart -sottolinea- mi ha dato la possibilità di realizzare un sogno, quello di vivere con l'arte. Eravamo in pochi, 4 anni fa, ma io ho creduto nel progetto e sono salito sul tram che mi ha permesso di raggiungere ottimi risultati". Infatti, Michelangelo, ha realizzato circa 250 opere in NFT, con oltre 150 proposte di acquisto pervenute da Inghilterra, Malesia, Stati Uniti, Singapore ed altre nazioni europee. Oggi, lavora su commissione anche se non trascura i momenti creativi, in cui esprimere la propria sensibilità e interiorità. "Il mio stile -aggiunge- è figurativo-astratto, perché mi fa sentire vivo, energico". L'impegno che più l'ha gratificato, è stato un lavoro eseguito per un collezionista d'arte che raffigura il celebre "divin codino", del calcio nazionale. "Roberto Baggio -dice Michelangelo con non poca soddisfazione- mi ha ringraziato, con un messaggio vocale". "L'operaio visivo", come ama definirsi, è sposato con tre figli e il "feeling" per il disegno è sorto spontaneo, fin da piccolo. Adesso però le sensazioni con l'arte digitale sono particolari. "Si tratta -svela- di una nuova modalità creativa che ha modificato il modus operandi, in quanto posso disegnare e pitturare con la tavoletta grafica, evitando il supporto tradizionale". I suoi quadri precedenti, a quest'ultimo periodo, sono andati all'asta alla galleria Caput Mundi di Roma e poi a Milano.
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