ALBA - L'idea del Co
mune costiero di applicare la tassa di soggiorno per l'intero anno, non solo d'estate, trova la netta disapprovazione del consistente comparto alberghiero albense, almeno per l'anno corrente. A manifestare contrarietà all'ipotesi emersa all'interno dell'amministrazione di Palazzo di città, è stata l'associazione degli albergatori "Albatour", diretta dal presidente
Lodovico Tavoni. Il sodalizio di operatori turistici (circa 50), ha già comunicato con una lettera il proprio punto di vista all'assessore al Turismo, Paolo Cichetti, illustrando i motivi che inducono a non accettare tale modifica dell'imposta di soggiorno. La ragione principale è la tempistica che, secondo il presidente degli albergatori: "Non risulta essere consona, dato che la gran parte degli albergatori ha già fissato le condizioni commerciali per l'intera stagione 2022, bloccando contratti e prenotazioni che tenevano conto delle disposizioni note a tutt'oggi". Non emerge però un'opposizione perenne alla gabella di soggiorno, in vigore per 365 giorni. "Il discorso -prosegue l'albergatore albense- potrebbe essere ripreso l'anno prossimo, anche perché la stagione estiva che si va delineando è già ricca di incertezze ed incognite che al momento non favoriscono l'estensione del tributo". Infatti, ad aumentare le preoccupazioni dell'importante settore alberghiero, oltre alla pandemia da Covid, adesso è arrivata anche la guerra tra Russia e Ucraina. L'intento dell'amministrazione municipale, con la tassa di soggiorno resa obbligatoria per l'intero anno, è quello di ridurre il negativo fenomeno degli affitti illegali (specie nei grandi condomini) e di recuperare il gettito mancante nelle casse comunali, da aggiungere poi ai circa 250mila euro già riscossi la scorsa estate. Anche gli albergatori, comunque, spingono in questa direzione, al punto che hanno suggerito di creare un albo pubblico con nomi e cognomi di coloro che pagano la tassa, al fine di spingere tutti gli operatori locali a versare quanto dovuto e sentirsene orgogliosi.