La protesta raccolta dal presidente Movimento Civico Val Vibrata, Di Matteo
S. OMERO - Cittadini di Poggio Morello indignati e furenti, per un contesto stradale post bellico che sta mettendo a rischio l'incolumità degli automobilisti, ancor più dei ciclisti e motociclisti. A farsi carico del problema, ieri, è stato il presidente del Movimento Civico Val Vibrata,
Domenico Di Matteo. Questi, ha indetto una conferenza stampa sul posto, alla presenza di numerosi cittadini, al
quanto arrabbiati con le istituzioni preposte che dovrebbero prendere provvedimenti. "Già nello scorso febbraio -ha ricordato Di Matteo- avevo richiamato l'attenzione sui forti disagi alla viabilità creati da alcune strade provinciali completamente dissestate e abbandonate ma, finora, non è stato fatto nulla". La situazione, nel frattempo, è peggiorata, fino a segnare un degrado tale che, oggi, rende arduo superare vari tratti di strada, in alcuni punti tornata a sterrato, con gradini di oltre 25 cm., con smottamenti laterali del terreno. Le arterie stradali messe all'indice da Di Matteo sono state la SP 262 che collega Mosciano a Bellante, la SP 11 che da Tortoreto arriva a Poggio Morello, passando per Terrabianca, la SP 8 del fondo valle del Salinello e la SP 12 che collega il borgo di Poggio Morello a quest'ultima, passando per Collerenti, frazione di Bellante. Tra coloro che si sono rivolti al presidente del Movimento Civico, c'è , residente del luogo. "Siamo esasperati -ha detto- da questi disagi quotidiani. Poggio Morello, -ha tenuto poi a sottolineare con determinazione- a livello di viabilità, è stata abbandonata dalla Provincia di Teramo e dal Comune di S. Omero". Oltre al pericolo, specie di notte, lo sfascio evidente delle strade provoca danni alle auto e intoppi di vario genere per dirigersi al lavoro, nelle numerose industrie della Val Salino e della Val Vibrata. "La Provincia -ha chiesto Di Matteo- deve intervenire con la massima urgenza, perché siamo alle porte dell'autunno che renderà difficile effettuare i lavori di sistemazione, a causa del clima meno favorevole per asfaltare le strade". L'inverno, senza gli attesi lavori, sarà certamente un vero disastro, dato che in molti tratti dei tragitti dimenticati il terreno continua a scivolare a valle, trascinando anche la carreggiata stradale. "Non è giusto -ha concluso Di Matteo- e non bisogna aspettare l'incidente grave per poi accorrere".