Natura e scultura, Francesco Guzzi intaglia il legno con una motosega
Il padre Antonio ha tramandato l'arte al figlio. I due artisti lavorano insieme
ALBA - Quando il gusto dell'arte si trasmette da padre in figlio, in forme diverse ma sempre accomunate dalla ricerca creativa, tesa a realizzare opere pittoriche, il primo, e scultoree, il secondo. Si tratta di
Antonio (65 anni) e
Francesco Guzzi di 35, che risiedono ad Alba, nel quartiere di Villa Fiore. Antonio Guzzi è arrivato ad Alba, da Milano, sul finire degli anni 70. Stregato dall'Adriatico non è più tornato nella metropoli lombarda, formando famiglia in Abruzzo. Un pittore naturale, congenito, nonché un musicista dotato di un eccellente orecchio musicale. "I miei quadri, -racconta- sono ispirati dal mare ed esprimono appunto un surrealismo marino. Dipingo su tela con acquerelli, acrilici, cera e quant'altro, ma lo faccio anche sui sassi, con ritratti, animali e paesaggi. In passato ho decorato molte case ma poi ho smesso". Il figlio Francesco che, fin da piccolo, ha visto il papà dipingere ed è vissuto in una casa piena di colori e fantastiche decorazioni sulle pareti, invece, ha seguito il classico percorso di studi, aggiungendo alla predisposizione genetica anche la preparazione tecnica. "Dopo il liceo artistico, a Teramo -dice Francesco- mi sono iscritto all'Accademia di Belle Arti, a L'Aquila, abbandonando però gli studi nel periodo del terremoto. Ho iniziato dipingendo quadri su tela, ma già negli anni di scuola superiore mi appassionava la scultura, grazie anche al mio insegnate, il professor
Guerrieri di Roseto, che mi ha dato la visione giusta per proseguire". Dopo aver sostituito tela, pennelli e colori, con pezzi di pietra dura e morbida (pietra leccese), ora Francesco Guzzi ama lavorare il legno, in particolare quello d'ulivo, riciclando i tronchi rimossi. "Questo legno -rivela l'artista abruzzese- offre sensazioni bellissime, molto morbido quando si lavora, per poi diventare secco come una pietra". Il giovane artista ha realizzato oltre 30 opere scultoree partecipando, 3 anni fa, al "vernissage" internazionale: "Tutto un museo su una parete", a Roma, alla condizione che ogni opera non dovesse superare la complicata misura di 7 cm. di grandezza. "Comincio -prosegue Francesco- con la moto sega per ridimensionare il tronco, per poi passare a martelli e scalpelli di vario genere. Il mio procedere è di getto, sgrosso, scorteccio ed ecco che appaiono le prime idee, spesso suggerite dal legno stesso, con le sue venature". La famiglia Guzzi ha un albergo ma Francesco e il papà passano gran parte della giornata all'interno di un piccolo appezzamento di terreno di loro proprietà, in cui si dedicano all'arte, insieme alla coltivazione di un orto ricco di piante da frutto e ortaggi di ogni genere. "Amo la natura e suoi profumi -conclude Francesco- che, forse, ispirano la mia scultura".