S. Omero - Gabi Minedi, pittrice abruzzese dall'arte internazionale
L'artista ha esposto le sue opere in varie parti del mondo, USA e Giappone compresi
S. Omero - Un'artista intelligente, sensibile ma anche molto combattiva, che trova il suo equilibrio interiore nella libertà di espressione insita nell'arte pittorica. E' il segno che distingue l'intera vita professionale dell'artista internazionale
Gabi Minedi, originaria di S.Omero
ma che vive tra Roma, Parigi e Lione. Anche lei una predestinata, già all'età di 7 anni, quando in seconda elementare vinse un concorso scolastico, a livello europeo, con un disegno. "La mia storia artistica -racconta la pittrice che vanta centinaia di mostre in Italia e all'estero, Stati Uniti e Giappone compresi- si può dividere in due periodi. Il primo è rappresentato dalla pittura classica appresa all'Accademia di Brera in 5 anni di scuola del nudo e l'altro in cui ho cercato di sviluppare una dimensione differente, con un'arte che richiama i dipinti dei ragazzi realizzati però con tanta maestria, ricerca e sofferenza personale. Per me -dice Minedi- l'arte è cultura. Mi sono dedicata ad essa notte e giorno". I suoi quadri sono fantasiosi, con un forte tratto in stile "underground", ispirati al disegno satirico-fumettistico. Gabi Minedi, che si è anche laureata in Architettura, oltre a brillare nello studio, è dotata di un vero talento naturale. Infatti, la sua prima mostra personale risale a quando aveva solo 15 anni, nella sala d'arte Guglielmi, a S. Benedetto del Tronto, sotto l'egida del maestro
Pericle Fazzini, scultore di fama mondiale, di Grottammare. La pittrice, infatti, con la massima delicatezza, è capace di raffigurare tutto ciò che la circonda ma, nel corso degli anni, il percorso dell'artista si è evoluto, fino a scoprire nuovi spazi espressivi, nonché sensazioni creative più forti. "Sono stata attratta -racconta l'artista abruzzese- dalla corrente francese "Art brut" (arte grezza, meglio intesa come spontanea ndr), inventata da
Jean Dubuffet . Da figure e paesaggi, sono passata alla tecnica materica che fa entrare dentro l'arte con un segno più intenso e incisivo. Attraverso i colori, l'uso di materiali di scarto, quali tappi, oggetti in legno, ferro, conchiglie, spille, oggi -sottolinea- le mie opere non parlano ma urlano. Il mio è un grido contro il conformismo culturale, le ingiustizie umane, l'inquinamento e il pregiudizio sociale, specie verso noi donne". Il Covid, da oltre un anno non le consente di poter esporre. Le sue ultime mostre risalgono a settembre 2019: in Francia al Forte di Querqueville, in Normandia, e a Roma, al Gurubu Garage 77. "Non lavoro da molti mesi -conclude Gabi Minedi- ma se andrà tutto bene, dal 11 al 18 luglio luglio, tornerò in Francia per una personale, nonchè in veste di madrina al Festival "Art D Fay". Al momento alcune sue opere sono state inviate in Spagna, per essere esposte al Museo del Mar, ad Alicante.