Alba Adriatica - La grinta e la passione del pittore Ivo Di Mattia, 92 anni
"Non riesco a fare a meno di dipingere". L'artista ha iniziato per caso a 15 anni, a Firenze
ALBA - Una passione per la pittura che dura da ben 87 anni. Infatti, alla rispettabile età di quasi 93 anni (il prossimo 22 ottobre),
Ivo Di Mattia (
nella foto) continua a dipingere bei quadri, grazie al suo innato talento artistico scoperto, peraltro, casualmente nel capoluogo toscano, all'età di 15 a
nni. Il pittore abruzzese è nato a Tortoreto Stazione, nel 1928, poi diventata Alba Adriatica il 14 luglio 1956. "A conclusione della guerra, -ricorda Di Mattia- che mi aveva impedito di concludere le scuole medie a Pescara, mi trasferii a Firenze dove viveva mia sorella. Riuscii a proseguire gli studi ma in quegli anni, girando in piazza della Signoria e la zona di Ponte Vecchio, mi soffermai ad osservare la tecnica di un pittore, tra i molti presenti. Lui -prosegue- si accorse del mio interesse e mi passò foglio e matita, invitandomi a provare. Io -rammenta con un sorriso nostalgico- disegnai una bella finestra, ricevendo dal maestro un apprezzamento sincero che ancora non dimentico, come se fosse ieri. In seguito, -dice di Mattia- mi iscrissi a Medicina, ma quell'incontro aveva già deciso la mia vita, visto che da allora trascorro intere giornate con matite e pennelli in mano". Una storia lunga quella del gentile e riservato pittore albense, ad iniziare dai suoi viaggi giovanili negli anni 50, prima in Inghilterra e poi in Norvegia, dove sposò una ragazza norvegese:
Bjorg Andersen, una brava pianista che ha insegnato musica a molti studenti della scuola media di Alba, tuttora al suo fianco. "Ogni mattina, dalle ore 8, -prosegue Di Mattia- inizio a dipingere, non riesco a farne a meno. Lo stile che amo è il figurativo, mentre non mi appassiona l'astratto. Uso tutte le tecniche di pittura, dagli acquerelli, all'olio, alla matita, al carboncino". Di Mattia ha conosciuto decine di pittori illustri, tra i quali Giorgio Morandi, Michele Cascella, Remo Brindisi, Domenico Cantatore, legato da grande amicizia al pittore teramano Giovanni Melarangelo e oggi al figlio Sandro. Nel corso della sua esistenza, ha dipinto alcune migliaia di quadri, annoverando un lungo elenco di mostre personali e collettive anche all'estero. Nel 2006 ha ricevuto un premio alla carriera dal Comune di Alba, alla presenza del critico Luciano Caprile e di pittori del calibro di Enrico Baj, Sergio Vacchi e Piero Guccione, invitati ad Alba per il suo cinquantennale. Oggi, in tempi di Covid, per l'attempato artista il principale, se non unico, punto di contatto resta l'appassionato d'arte, già gallerista,
Giovanbattista Guidobaldi che ha fatto da guida in questo incontro con Ivo Di Mattia. Quest'ultimo però non ha alcuna intenzione di tirare i remi in barca. "Ho idea -svela Di Mattia- di sistemare i locali sotto casa, per allestire una mostra permanente di dipinti, un luogo in cui ospitare ed incontrare altri artisti".