Nereto - Nando Perilli: "Dopo l'ictus non riuscivo pił a disegnare"
L'artista racconta la malattia e la riabilitazione per riprendere in mano pennelli e matite.
NERETO - E' una storia che commuove, quella raccontata dall'artista
Nando Perilli (
nella foto), 73 anni, di Nereto, un noto disegnatore abruzzese di vignette e caricature, soprattutto, nel perido della Prima Repubblica, amico di grandi vignettisti, quali
Forattini (suo riferimento artistico),
Vauro,
Giannelli ed altri ancora, prima di passare ai quadri ad olio, acquerelli e tecnica mista. Uno dei maestri d'arte più bravi ed ispirati che, alcuni mesi fa, ha rischiato di dover abbandonare definitivamente gli attrezzi del mestiere. "Lo scorso agosto, -dice Perilli- mentre mi recavo nel mio studio, ho avuto un ictus che mi ha quasi paralizzato il braccio destro. E' stato un incubo, perché pensavo che non sarei più riuscito a disegnare. Adesso, grazie a continue sedute di riabilitazione, ho buone probabilità di riprendere matite e pennelli in mano". Perilli ha un curriculum lunghissimo che ha avuto il suo apice, soprattutto, nel decennio degli anni 80, quando ottenne una grande notorietà nel ritratto di politici ed altre figure del mondo dello spettacolo. Battute ironiche ed un tratto pittorico che vennero apprezzate anche da storiche testate giornalistiche, visto che collaborò come vignettista ufficiale con l'Avanti (diretto da
Ugo Intini), Paese Sera e infine Il Centro. Innumerevoli le mostre personali e gli appuntamenti culturali a cui ha partecipato nel corso della sua carriera che annovera migliaia di opere eseguite. Ora per l'artista è un momento di lotta personale e di riflessione, con l'obiettivo di tornare a dipingere. "Ricorderò sempre -prosegue l'artista- l'infermiera che, appena qualche giorno dopo il ricovero, mi ha incoraggiato a ricominciare, consegnandomi matita e fogli da disegno. In principio mi venivano solo scarabocchi, mentre ora con le cure che faccio tutti i giorni ho ripreso un discreto controllo della mano, al 70%. Le idee -sottolinea Perilli- non mancano ma non ho ancora la mano fluida di prima, ci vorrà un pò di tempo". Tuttavia, alla luce dei progressi registrati le sensazioni del caricaturista sono positive, sostenuto anche dalla forte passione per il disegno che resta assoluta. "Se non fossi stato male -analizza Perilli- avrei dovuto partecipare a due appuntamenti a S. Benedetto del Tronto e Pescara che sono stati poi annullati per il coronavirus". Come trascorre queste giornate che si intrecciano con le restrizioni imposte dalla pandemia? "Le passo a disegnare -dice il pittore abruzzese- nel mio studio, per circa 4 ore al giorno. Cerco di migliorare la sensibilità della mano, affinché possa tornare ad avere un tratto spontaneo". Nando Perilli tornerà ad esporre ma ora ha bisogno di ristabilirsi in pieno. "Devo -conclude- continuare a disegnare, evitando lo stress precedente, contrassegnato da un ritmo di lavoro troppo intenso e da frequenti incontri pubblici".