(14 Ottobre 2020)
Val Vibrata - A rischio chiusura numerose aziende artigiane della pelletteria
Fiera Mipel deserta e nussuno che compra borse. Ora si tenterą di vendere i prodotti sul web.
VAL VIBRATA - Crisi sempre più mordente per gli operatori del settore della pelletteria abruzzese che stanno rischiando di chiudere le loro attività, a causa della persistente pandemia da Corona Virus. "Stiamo resistendo, -spiega Francesco Palandrani presidente del Consorzio Atea che associa circa 60 aziende, in maggioranza della Val Vibrata- grazie alla cassa integrazione ma quando finirà sarà molto dura per tutti e diverse fabbriche sicuramente cesseranno di produrre. Abbiamo bisogno di sostegno pubblico anche noi, visto che il nostro consorzio di pellettieri occupa più di 2.000 addetti, con un fatturato complessivo di oltre 100milioni di euro annui, fino all'anno scorso. Adesso però -osserva- sono molti mesi che non abbiamo ordinativi di merce soddisfacenti". Un andamento negativo confermato anche nella recente fiera internazionale del Mipel, in scena a Milano. "Non c'era proprio nessuno. -racconta Palandrani- L'enorme spazio fieristico del Mipel ma anche di altri settori quali l'abbigliamento, era deserto. Non abbiamo venduto nulla, neanche il minimo sperato di 6.000 pezzi, che ci avrebbe consentito di arrivare a marzo prossimo". Prospettive buie che, comunque, non disattivano la battaglia messa in campo dal Consorzio Atea per resistere il più possibile alla crisi, prima di alzare definitivamente bandiera bianca. L''ultima iniziativa, svoltasi lo scorso luglio, aveva visto il sodalizio impegnato in un convegno con esperti (nella foto) della materia per tentare la vendita dei prodotti moda ai grossisti, attraverso i canali dell'E-commerce e, in modo particolare, sulla grande piattaforma B2B Alibaba. "Per noi artigiani -dice Palandrani- questa della commercializzazione sul web è un'esperienza nuova ma stiamo facendo passi avanti per raggiungere gli standard dei nostri migliori concorrenti che operano in tali contesti, già da tempo. Il prossimo passo -annuncia il presidente di Atea- sarà anche quello di entrare con qualità ed efficacia anche nel canale della vendita diretta in casa al cliente". Un altro importante aspetto per non crollare e contenere il forte calo delle commesse di lavoro, è legato agli interventi da parte delle istituzioni territoriali. "La Regione, -conclude con un appello Palandrani- specie in questo periodo critico, deve aiutarci concretamente, affinché le industrie della pelletteria abruzzese possano continuare ad esistere". La realizzazione di borse, in Val Vibrata, è anche  una lontana tradizione, sorta ad Alba Adriatica, nel 1949.
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