Alba Adriatica - "Le fatture", imbrattata la facciata della chiesa S. Eufemia
Le scritte sono state cancellate. Il parroco: "per adesso non diciamo niente, dobbiamo riunirci".
ALBA - Messa di apertura, quella di ieri mattina, con l'enigmatica sorpresa di leggere alcune scritte: "le fatture", impresse con vernice nera ed apposito stampo (per evitare di far riconoscere la propria calligrafia), sulla facciata principale della chiesa S. Eufemia, in piazza IV Novembre. Le mura imbrattate hanno certamente avuto l'effetto di imbruttire l'ingresso del luogo di culto ma anche di suscitare non poca incredulità e sconcerto, tra i membri della comunità parrocchiale albense che si erano recati ad assistere alla funzione religiosa, nonché tra i cittadini che passando davanti al sacro edificio hanno letto la stampa "le fatture". Tale scritta, potrebbe non essere opera di anonimi "writer" ma, al contario, essere collegata al contenuto polemico di precedenti volantini firmati da un professionista del posto e poi diffusi in locali pubblici e cassette postali della cittadina costiera, fino a poco prima del periodo di isolamento per la pandemia di Corona Virus. Anche nei volantini, in numerosi passi del testo, la scritta "le fatture" veniva ripetuta più volte, quasi come uno slogan ossessivo. Intervistato in merito alle stampe apparse all'ingresso dell'edificio, il parroco della storica chiesa di Alba, don
Stefano Galeazzi, non ha voluto rilasciare particolari commenti sul gesto deprecabile. "Per adesso -ha detto al telefono alquanto infastido dall'imprevista situazione- non diciamo niente. Ci dobbiamo riunire". Con molta probabilità, ci sarà un confronto con il comitato dei parrocchiani per analizzare meglio il fatto avvenuto e per valutare di inoltrare una denuncia verso anonimi, allo scopo di attivare le indagini ed eventualmente risalire agli autori dell'azione. Una vicenda ingarbugliata, in corso da circa un lustro e già contornata da querele nei confronti dello stesso estensore dei volantini. Al centro un'aspro conflitto sorto agli inizi intorno ad una sostanziosa donazione alla chiesa di S. Eufemia, da parte di un'anziana signora albense, e poi per alcuni interventi di ristrutturazione effettuati qualche anno fa nello stesso edificio. Stamane le scritte erano già state cancellate.