Alba Adriatica - Apertura degli hotel, i prossimi giorni saranno decisivi
In molti sono propensi a riaprire i battenti ma il 50% della forza lavoro non verrą occupata.
ALBA - Dopo l'annuncio "shock" dei primi tre storici hotel della riviera albense (Riccione, Boston e President) che non riapriranno i battenti per la prossima estate, l'atmosfera nel consistente comparto alberghiero della località balneare abruzzese non è certo delle migliori, ancora avvolta nella to
tale incertezza sul da farsi. "Stiamo vivendo -dice
Gabriele Fracassa dell'hotel Petite Fleur sul lungomare Marconi- una situazione alquanto critica. Dopo la scorsa riunione, per noi albergatori è sempre più evidente che i prossimi giorni decideranno le sorti della stagione turistica 2020 e la stessa riapertura delle strutture ricettive. In questo momento si attende anche perchè non ci sono prenotazioni". "Per cercare di attrarre villeggianti -aggiunge il presidente del consorzio turistico Costa dei Parchi,
Andrea Montecchia dell'hotel Sporting- alcuni colleghi stanno proponendo anche la possibilità di offrire la vacanza a servizio ridotto, senza l'uso delle cucine e delle sale da pranzo, simile ad un bed&breakfast". Un modo per andare incontro alle esigenze di sicurezza richieste a livello sanitario ma nel contempo anche meno costosa. "In questo periodo si naviga a vista. -interviene
Marco Capoferri, titolare dell'hotel Azzurra, nonché presidente dell'associazione balneari di Alba (Oba)- Dai circa 40 contatti quotidiani dell'anno scorso ora siamo passati ad appena 4 o 5 richieste d'informazioni". A Capoferri, tuttavia, l'ottimismo per i mesi di luglio e agosto non manca. "Qualcosa si sta muovendo. -continua- Io aprirò l'albergo tra qualche giorno e sono convinto che all'ultimo momento anche i più scettici tra noi, che ancora meditano di non aprire, ci ripenseranno. La clientela storica -spiega- sta telefonando con frequenza per sapere com'è la situazione sanitaria nella nostra zona chiedendo rassicurazioni in merito ma gran parte di essa vuole tornare sulla nostra spiaggia. Al contrario -conclude Capoferri- non si vedono clienti nuovi". Il rinomato centro balneare della costa teramana sta comunque già pagando il conto del forte ritardo dell'apertura degli oltre 80 alberghi presenti nella cittadina. Ad accusare i maggiori danni l'indotto della distribuzione commerciale e, soprattutto, le maestranze impiegate nel settore. Infatti, stando alle stime fornite dallo stesso presidente dei balneari, tra strutture ricettive e stabilimenti marini, ad Alba, fino all'anno scorso, hanno trovato occupazione circa 2.500 persone. Le previsioni per l'estate 2020, invece, prospettano una massiccia perdita dei posti di lavoro, pari ad almeno il 50%. I più fortunati saranno i dipendenti di lungo corso.