Alba Adriatica - L'emergenza sanitaria mette a rischio l'apertura degli hotel
Forse, si potrą ripartire a luglio ma i turisti saranno pochi con costi superiori agli incassi.
ALBA - Buie prospettive nel comparto alberghiero e non solo, per la stagione turistica 2020, a causa dell'emergenza Covid19. Non ci sono prenotazioni, solo disdette, ed è grosso il rischio che molti hotel possano funzionare a regime ridotto o addirittura restare chiusi, per scarsità di turisti e per le alte spese di gestione che hanno simili strutture. "Al momento -ha detto oggi il presidente del Consorzio turistico Costa dei Parchi,
Andrea Montecchia che raggruppa circa 50 hotel della costa vibratiana- non abbiamo proprio nessuna indi
cazione sulla riapertura ma poi mi chiedo per accogliere chi e per fare cosa?". L'operatore turistico volge al pessimismo, ragionando in base alla realtà odierna. "Considerato -riprende Montecchia- che la fase 1 non è terminata e che in seguito si passerà ad una lenta riapertura, a maggio, credo che per il nostro settore salterà anche il mese di giugno". Stagione quasi rovinata ma se anche si ripartisse a luglio non mancherebbero problemi di ordine economico e di personale. "Alla luce dei costi fissi, -sottolinea l'albergatore- con pochi ospiti nella struttura non è affatto conveniente riaprire i battenti. E poi a quali condizioni? Come si fa a mantenere le distanze negli ambienti di un hotel o al mare. Obiettivamente la vedo dura. Sono già al corrente -conclude Montecchia- che alcuni alberghi di Rimini e Riccione, quest'anno non apriranno". In questo periodo si pensava ad inquadrare la forza lavoro ma, finora, le assunzioni sono a zero. Si intravvede un'estate sottotono, mai vista prima. Sì perché la bella stagione, con molta probabilità, non consentirà di proporre neanche feste, sagre, raduni musicali e quant'altro, organizzati dai Comuni della vallata e dalle varie associazioni locali.