Alba Adriatica - Un nuovo comma per adeguare il regolamento cimiteriale
"La situazione -ha detto il vice sindaco Ciccarelli- muterą al primo consiglio comunale utile".
ALBA - Dopo tutto il clamore mediatico, anche in ambito nazionale, scatenato dal "no" alla richiesta di tumulare la donna convivente da 30 anni del padre defunto, nella cappella gentilizia della famiglia Caponi, il Comune di Alba fa dietro-front e accelera la procedura per adeguare ai tempi ed alle leggi, il regolamento di polizia mortuaria, specie in materia di unioni civili. A tale scopo, per non incappare più in altri ed imbarazzanti casi simili, ci sarà bisogno di convocare una riunione del consiglio comunale. "Ancora non sappiamo -ha detto ieri il vice sindaco
Alessandra Ciccarelli- il giorno esatto per riunire l'assise municipale ma possiamo garantire che l'iter della pratica sarà alquanto rapido". La prassi amministrativa ordinaria prevede la formulazione della proposta, pareri tecnici degli uffici preposti e conferenza dei capigruppo consiliari. "Non c'è bisogno -ha poi proseguito la Ciccarelli- di modificare l'intero regolamento cimiteriale, bensì di aggiungere un solo e specifico comma che consenta di estendere i diritti delle precedenti norme anche alle coppie di fatto. Pensiamo -ha previsto- di chiudere la questione tra fine mese e metà febbraio e, comunque, al primo consiglio comunale utile". La notizia ha dato un pò di conforto a
Daniele Caponi, figlio dello scomparso Dante. Quest'ultimo, prima di morire, aveva espresso la volontà di accogliere nella cappella cimiteriale di famiglia anche la salma di Maria Angelini, mai sposata ma con la quale aveva condiviso 30 anni di vita. "La vicenda nazionale -è stata la riflessione del figlio Daniele- poteva essere evitata anche dagli stessi uffici comunali, visto che avevamo chiesto una tumulazione provvisoria all'interno della nostra cappella, assumendoci tutte le responsabilità. Non è bastato, per cui ho deciso di raccontare l'episodio su face-book non immaginando affatto il massiccio interesse da parte dei media nazionali. Non mi sento un paladino dei diritti civili, sono però soddisfatto per aver portato a galla un problema del nostro Comune che, finora, ha registrato solo indifferenza ma che nei prossimi anni -ha concluso Caponi- riguarderà sempre più famiglie atipiche".