Alba Adriatica - Dubbi per l'approvazione dello stato di emergenza
La richiesta inoltrata alla Regione dovrà essere confermata dal Governo.
ALBA - Emerge una certa preoccupazione di carattere economico nei gestori dei lidi balneari, colpiti dalla devastante mareggiata avvenuta all'inizio de
l mese corrente. I grattacapi degli operatori turistici teramani che presto dovranno sistemare i gravi guasti subiti per riaprire l'attività, sono legati alla richiesta dello stato di emergenza, inoltrata lo scorso 9 febbraio in Regione. Il punto dolente è che tale atto dovrà essere confermato con identica procedura anche dal Governo nazionale, altrimenti per i centri balneari della riviera teramana non ci saranno ulteriori fondi a disposizione, se non quelli già stanziati dalla stessa Regione, prima della richiesta dello stato di calamità, per un importo di 2.300.000 euro circa. Tra i titolari di concessione demaniale circola una manifesta rassegnazione anche alla luce di precedenti e simili situazioni, in molte occasioni finite proprio in un nulla di fatto. Poca fiducia anche nell'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Alba,
Nicolino Colonnelli. Questi, ha espresso il timore che la Presidenza del Consiglio dei Ministri "non firmi i decreti, considerato -ha detto- che in analoghe circostanze registrate anche in altre zone d'Italia, gli esiti non sonon stati favorevoli". In buona sostanza, per tornare ad essere operativi, entro la prossima stagione estiva, bisognerà intervenire con celerità ed a proprie spese, sperando in una successiva ed eventuale approvazione dello Stato di emergenza, con la quantificazione dei danni. Danni che non sono stati di poco conto ma che adesso i gestori degli stabilimenti balneari semi distrutti dalla furia del mare, cercheranno di sistemare a tutti i costi per ripristinare l'agibilità della struttura, prima dell'arrivo dei turisti pasquali.