Val Vibrata - Una voce a favore del taglio delle piante sulla 259, per la sicurezza
Il commerciante Paolo Chiodi incoraggia i lavori dell'Anas. "Questa strada -dice- č un ecatombe"
VAL VIBRATA - Il c
ontrasto, da parte del Comitato territoriale a difesa dei tigli, al progetto dell'Anas che prevede il taglio degli alberi lungo la Sp 259, non piace proprio a tutti. Infatti, arriva una voce a favore dell'intervento della società delle strade per liberare la 259 dalle piante, soprattutto, nelle zone interne delle vallata. Ad esprimere massimo consenso ai lavori dell'Anas e nel contempo a rigettare le tesi degli ambientalisti, paventando anche di incatenarsi ad un albero, è
Paolo Chiodi un esercente di S. Egidio con l'attività commerciale lungo la provinciale, in Comune di S. Omero. "A pensarla come me -dice il combattivo negoziante- sono in tanti, in particolare coloro che hanno avuto incidenti, con feriti e morti in famiglia. Io -ricorda con molta amarezza e con un pò di collera- ho perso una nipote, mentre mio figlio è vivo per miracolo, visto che la buona sorte l'ha fatto passare tra due piante. La provinciale 259 -afferma- è costellata di fiori sugli alberi, proprio a rammentare le tante persone che vi hanno perso la vita, a causa dei violenti impatti sulle piante. Questa -dice senza mezzi termini- è una strada da ecatombe". La posizione manifestata da Chiodi va a sostegno dello stesso compito messo in atto dall'Anas che ha giustificato il taglio degli arbusti (piantati nel 1908), per effettive ragioni di sicurezza. Sì, perché la strada in questione è veramente stretta, inadeguata all'odierna ed intensa circolazione dei veicoli. L'operatore commerciale, comunque, non desidera la totale distruzione del patrimonio arboreo, ritenendo che bisogna valutare le diverse situazioni presenti sulla Sp 259, della Val Vibrata. "D'estate vado al mare ad Alba -prosegue Chiodi- e per il viale alberato di 700 metri che porta in riviera, le soluzioni potrebbero anche essere quelle proposte dal Comitato ma in altri punti -conclude- bisogna eliminare le piante, affinché la strada non sia più un cimitero". Per il tratto a ridosso della SS 16 emergono varie ipotesi di intervento, ad iniziare da quella di allargare la strada, lasciando i tigli secolari a dividere le corsie stradali e la pista ciclabile. Sarebbe un evento storico anche alla luce del fatto che nel budello di via Risorgimento il passaggio di pedoni e ciclisti è fortemente sconsigliato ed è impossibile passare anche con i mezzi di soccorso, nelle ore di punta.