Alba Adriatica - L'Anas conferma la costruzione di due rotatorie sulla SS 16

Incontro tra il dirigente Anas Abruzzo e l'assessore regionale Dino Pepe. Interventi sulla Sp 259

ALBA - Importanti mutamenti in vista per migliorare la viabilità sulla SS 16 e lungo la Sp 259 della Val Vilbrata, da qualche settimana passata dalla Provincia, in mano all'Anas. Ieri pomeriggio, si è svolto un incontro tecnico per valutare le varie situazioni critiche, in cui erano presenti l'assessore regionale Dino Pepe e il responsabile dell'Anas Abruzzo, Ing. Antonio Marasco. La verifica è partita dai tratti della 259 che presentano maggior degrado, individuati tra S. Egidio e Garrulo e da quest'ultima frazione di S. Omero, fino a Nereto. Il piano prevede anche una nuova segnaletica ma la novità più rilevante sarà quella che riguarderà la costruzione di una rotatoria all'incrocio della 259, con la strada che conduce all'ospedale Val Vibrata. Un'opera che garantirà maggiore sicurezza stradale. Così come avverrà per alcuni punti della SS 16 molto pericolosi, in territorio albense, meta finale del sopralluogo che ha visto poi aggregarsi anche l'assessore ai Lavori pubblici Nicolino Colonnelli, con il tecnico comunale Luigi Irelli. In questo caso, verranno realizzate 2  rotatorie in intersezioni che negli anni trascorsi hanno provocato gravi incidenti anche fatali: all'altezza del crocevia che porta in via Ascolana e, poco distante, in quello che s'innesta con il sottopassaggio ferroviario in via Roma. Le rotonde, inoltre, faranno diminuire la velocità, finora alquanto sostenuta. La partecipazione di esponenti dell'amministrazione comunale albense, tuttavia, non era dovuta per le due rotatorie indicate, bensì per ottenerne una terza, davanti all'incrocio antistante l'hotel Atlante, il più trafficato. "Abbiamo -ha detto Colonnelli- concrete possibilità di riuscire nell'intento. Martedì prossimo saremo ricevuti a L'Aquila, per discutere il progetto che noi abbiamo già redatto". Per questo snodo viario, 3 anni fa, venne proposta una gara tra privati, di circa 200mila euro, per 20 anni di uso pubblicitario che però andò deserta. Ora l'unica speranza è nell'Anas.