(1 Ottobre 2018)
Alba Adriatica - Il WWF torna a segnalare la discarica al confine con Corropoli
Un problema esistente da oltre un ventennio. Chieste telecamere e chiusura della strada d'accesso
ALBA - Riesplode il caso della discarica abusiva nella campagna albense al confine con il territorio di Corropoli, segnato dal torrente Vibrata. Un problema ambientale difficile da risolvere, visto che esiste da oltre un ventennio e, nonostante, alcuni atti e provvedimenti restrittivi adottati in passato, specie tra il 2004 ed il 2007, quando la situazione era già insostenibile, si è sempre continuato a scaricare immondizia. L'aspetto negativo adesso è tornato a galla, grazie alla segnalazione del WWF di Teramo. "Questo tipo di comportamento -si spiega in una nota- è altamente incivile e rappresenta, oltre che un notevole danno ambientale, anche un danno economico per la collettività, perché il Comune è tenuto ad intervenire, a proprie spese, con un'opera di bonifica". Infatti, non è la prima volta che l'Ente municipale deve spendere soldi pubblici per affrontare tale criticità ambientale ma il vero dilemma è quello di trovare una soluzione efficace e duratura, affinché non diventi un simbolo perenne del degrado della natura, da parte dell'uomo. Lungo la stradina che costeggia il fiume si può annoverare ogni genere di rifiuto, con il rischio che in caso di piena del torrente, il tutto venga trascinato nel letto fluviale, evento peraltro già accaduto in più occasioni. Dopo il sopralluogo, gli ambientalisti hanno informato gli uffici di Palazzo di città e l'amministrazione comunale diretta dal sindaco Antonietta Casciotti ha garantito l'immediata pulizia del luogo. Tuttavia, se non si impedirà l'ingresso nella stradina le persone con scarso senso civico torneranno subito ad insozzare l'area verde in questione. Il WWWF propone "un aumento dei controlli e delle verifiche da parte delle Forze dell'ordine, nonché l'installazione di sistemi di videosorveglianza e la chiusura della strada che consente l'accesso sul lungofiume". Infine, l'associazione ritiene che tali scenari rappresentano anche un campanello d'allarme, per poi passare all'abbandono di rifiuti pericolosi.
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