Alba Adriatica - Albergatori a favore della tassa di soggiorno nel 2020
Chiedono garanzie e stabiltą per la situazione ambientale, fondamentale per il loro lavoro
ALBA - L'estate continua ad essere ancora battente, così come il tema della tassa di soggiorno che registra opinioni differenti sulla sua introduzione da
l 2019, specie tra operatori turistici ed amministratori comunali. Il controverso ed ingarbugliato aspetto, questa volta, ha visto scendere in campo il vice presidente del Consorzio Costa dei Parchi, Andrea Montecchia. Questi, ha ribadito di essere favorevole alla gabella per soggiornare ad Alba ma nello stesso tempo ha posto alcune problematiche intorno alla questione ambientale che, negli ultimi lustri, è stata costellata da episodi negativi. "Vogliamo precisare -ha sottolineato il rappresentante del Consorzio- che la categoria non cerca motivi superflui per prolungare un dibattito già in corso da 3 anni. Noi accettiamo l'imposta di soggiorno e qualsiasi decisione adotterà in merito l'amministrazione comunale ma bisogna anche capire che è passato poco tempo dagli ultimi divieti di balneazione (fine settembre 2016 ndr) e il torrente Vibrata viene ancora tenuto sotto controllo con non poche difficoltà". Il sistema fognario cittadino è stato reso efficiente ma il fiume resta una spada di Damocle per la località balneare anche se, da quasi tre stagioni estive, non è risultato più inquinato. In sostanza, dopo i recenti trascorsi ecologici, adesso gli albergatori esigono maggiore sicurezza e garanzia in fatto ambientale, consci che il loro lavoro è determinato, soprattutto, dall'offrire mare e torrente puliti. "Proponiamo -conclude il vice presidente di Costa dei Parchi- la simulazione della tassa di soggiorno come fatto a Tortoreto, per introdurla poi nel 2020". L'esecutivo comunale però, con l'assessore al Turismo Paolo Cichetti in testa, non appare propenso ad accogliere l'invito, anche alla luce di una possibile riconquista della Bandiera Blu. "L'imposta -ha sostenuto Cichetti- sarà utilizzata, in modo trasparente, a favore del settore turistico". Nei prossimi mesi, forse, si metterà fine a questo dilemma.
l 2019, specie tra operatori turistici ed amministratori comunali. Il controverso ed ingarbugliato aspetto, questa volta, ha visto scendere in campo il vice presidente del Consorzio Costa dei Parchi, Andrea Montecchia. Questi, ha ribadito di essere favorevole alla gabella per soggiornare ad Alba ma nello stesso tempo ha posto alcune problematiche intorno alla questione ambientale che, negli ultimi lustri, è stata costellata da episodi negativi. "Vogliamo precisare -ha sottolineato il rappresentante del Consorzio- che la categoria non cerca motivi superflui per prolungare un dibattito già in corso da 3 anni. Noi accettiamo l'imposta di soggiorno e qualsiasi decisione adotterà in merito l'amministrazione comunale ma bisogna anche capire che è passato poco tempo dagli ultimi divieti di balneazione (fine settembre 2016 ndr) e il torrente Vibrata viene ancora tenuto sotto controllo con non poche difficoltà". Il sistema fognario cittadino è stato reso efficiente ma il fiume resta una spada di Damocle per la località balneare anche se, da quasi tre stagioni estive, non è risultato più inquinato. In sostanza, dopo i recenti trascorsi ecologici, adesso gli albergatori esigono maggiore sicurezza e garanzia in fatto ambientale, consci che il loro lavoro è determinato, soprattutto, dall'offrire mare e torrente puliti. "Proponiamo -conclude il vice presidente di Costa dei Parchi- la simulazione della tassa di soggiorno come fatto a Tortoreto, per introdurla poi nel 2020". L'esecutivo comunale però, con l'assessore al Turismo Paolo Cichetti in testa, non appare propenso ad accogliere l'invito, anche alla luce di una possibile riconquista della Bandiera Blu. "L'imposta -ha sostenuto Cichetti- sarà utilizzata, in modo trasparente, a favore del settore turistico". Nei prossimi mesi, forse, si metterà fine a questo dilemma.
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