Alba Adriatica - Primi bilanci della stagione estiva per gli operatori balneari
Gran flusso di turisti, specie dopo la prima settimana di agosto ma calano i consumi
ALBA - La stagione delle
vacanze marine è in via di conclusione ma tra gli operatori balneari si inizia già a tracciare un primo bilancio. "Per quanto concerne il flusso turistico -ha commentato
Massimo Zarroli dello chalet Walkiki- è stata un stagione soddisfacente che ha confermato la forte attrazione della nostra località balneare. L'aspetto meno positivo, invece, è quello del sensibile calo dei consumi". "I villeggianti- ha aggiunto
Marino Chiarelli del lido Coco Loco- cercano il prezzo più conveniente ma per chi fa ristorazione c'è proprio il problema di aumentare il costo dei pasti, visto che, tra 20 e 30 euro, il margine di guadagno e veramente di qualche euro". Insomma, sulla passeggiata del lungomare Marconi c'è ancora tanta gente in giro, anche in questo fine settimana, ma sono in pochi a darsi alla pazza gioia, con spese extra. "Il periodo -ha detto
Sandro Zivelli gestore dello stabilimento balneare Al Faro- che va dall'ultima settimana di giugno, fino a metà luglio, non è stato eccellente come l'anno scorso, mentre dai primi giorni d'agosto, in particolare dal 16 a 23, c'è stato il gran pienone di turisti. Un aspetto -sottolinea- che la dice lunga sul calo dei consumi, in quanto pone in risalto che l'affollamento massimo si registra al momento del calo delle tariffe per soggiornare in hotel ed appartamenti. I grandi eventi estivi: dal carnevale, ai tornei nella "beach arena", invece, hanno contribuito a far recuperare le settimane scarse" Della stessa idea anche
Sandro Addezii dello chalet Nettuno. "Per cercare di incrementare gli incassi -ha spiegato- c'è bisogno di intrattenimenti e se il Comune proponesse più manifestazioni nella nostra zona la situazione migliorerebbe per tutti". Gli spettacoli, dunque, risultano un ottimo volano per far aumentare il fatturato ma non mancano gli intoppi, ad iniziare dalle ferree regole sull'emissione sonora dei decibel che, in diversi casi, hanno spinto i gestori a non fare nulla.