Alba Adriatica - Proteste per il cattivo odore emanato dal vecchio depuratore
Torna l'inconveniente, finora,limitato al fine settimana ma non manca la preoccupazione per agosto
ALBA - In attesa del nuo
vo depuratore consortile: in costruzione per circa 10milioni di euro, a ridosso della zona artigianale di Alba, con riconsegna programmata nel 2019, il vecchio impianto esistente lungo la Sp 259 da quasi 40 anni, torna a destare preoccupazione, specie nei fine settimana affollati. Infatti, sabato scorso, giorno che fa registrare il maggior afflusso di villeggianti, sono giunte le prime lamentele per il pessimo odore diffuso dalla struttura obsoleta, insufficiente a sopportare la popolazione estiva albense che arriva a quintuplicare ed anche quella di Villa Rosa più che raddoppiata. Oltre a suscitare le rimostranze dei cittadini albensi e truentini che risiedono nelle vicinanze del depuratore, nonché degli automobilisti in transito nei dintorni del casello e dei centri commerciali, sorge il timore per superare indenni le ferie d'agosto, quando si raggiungerà il picco massimo delle presenze turistiche. Dopo il disastro ambientale avvenuto alla foce del torrente Vibrata, il giorno di Ferragosto del 2010, che provocò moria di pesci fluviali ed un grave inquinamento marino, nelle ultime stagioni l'attenzione verso l'impianto di depurazione di Alba e Villa Rosa, da parte dei tecnici del Ruzzo, è stata precisa e costante, riuscendo finora ad evitare il riproporsi di simili eventi negativi. Alba però, da quel periodo nero, ha iniziato ad avere grossi problemi con la Fee che da 6 anni ha ritirato la Bandiera Blu. La battaglia per non incappare più tali "deblacle" ecologiche è ancora in corso anche se ha già colto diversi progressi, fino alla passata estate conclusa con zero divieti di balneazione. Un successo che continua e che ha avuto l'emozione di un record, soprattutto, per il Comune e per la categoria degli operatori turistici che hanno profuso non poco impegno anche economico. Ora si attendono, con una certa trepidazione, le ultime analisi delle acque marine, dopo il prelievo di questa mattina dei tecnici dell'Arta.
vo depuratore consortile: in costruzione per circa 10milioni di euro, a ridosso della zona artigianale di Alba, con riconsegna programmata nel 2019, il vecchio impianto esistente lungo la Sp 259 da quasi 40 anni, torna a destare preoccupazione, specie nei fine settimana affollati. Infatti, sabato scorso, giorno che fa registrare il maggior afflusso di villeggianti, sono giunte le prime lamentele per il pessimo odore diffuso dalla struttura obsoleta, insufficiente a sopportare la popolazione estiva albense che arriva a quintuplicare ed anche quella di Villa Rosa più che raddoppiata. Oltre a suscitare le rimostranze dei cittadini albensi e truentini che risiedono nelle vicinanze del depuratore, nonché degli automobilisti in transito nei dintorni del casello e dei centri commerciali, sorge il timore per superare indenni le ferie d'agosto, quando si raggiungerà il picco massimo delle presenze turistiche. Dopo il disastro ambientale avvenuto alla foce del torrente Vibrata, il giorno di Ferragosto del 2010, che provocò moria di pesci fluviali ed un grave inquinamento marino, nelle ultime stagioni l'attenzione verso l'impianto di depurazione di Alba e Villa Rosa, da parte dei tecnici del Ruzzo, è stata precisa e costante, riuscendo finora ad evitare il riproporsi di simili eventi negativi. Alba però, da quel periodo nero, ha iniziato ad avere grossi problemi con la Fee che da 6 anni ha ritirato la Bandiera Blu. La battaglia per non incappare più tali "deblacle" ecologiche è ancora in corso anche se ha già colto diversi progressi, fino alla passata estate conclusa con zero divieti di balneazione. Un successo che continua e che ha avuto l'emozione di un record, soprattutto, per il Comune e per la categoria degli operatori turistici che hanno profuso non poco impegno anche economico. Ora si attendono, con una certa trepidazione, le ultime analisi delle acque marine, dopo il prelievo di questa mattina dei tecnici dell'Arta.
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