Alba Adriatica - Troppe liste con il rischio di non prendere neanche un seggio
Si cerca un'intesa che permetterebbe di vincere ma non c'č accordo sul candidato a sindaco
ALBA - Sembrava fin troppo facile correre ognuno per conto proprio alle elezioni comunali del prossimo 10 giugno, con 6 liste in campo e con FdI-Lega e Casa Pound, in procinto di presentare le rispettive formazioni Infatti, il contesto molto frammentato, a 13 giorni dalla scadenza di presentazione delle liste, st
a facendo sorgere riflessioni e interrogativi in ad alcuni schieramenti civici che, in questi giorni, hanno cercato di instaurare un'intesa, nonché ad una possibile fusione. E' stato, questo, il caso delle trattative tra la lista "Voi in Comune" del candidato sindaco
Remo Saccomandi e la lista di "Città Viva" del candidato a sindaco
Giuliano De Berardinis. I margini per un accordo programmatico ci sono ma non mancano ostacoli su chi dovrà essere il capolista. Un accordo, forse, impossibile, in quanto "Voi in Comune" reclama il il candidato a sindaco e pone il veto a coloro che hanno amministrato negli ultimi 5 anni, presenti in "Città Viva". La proposta, con molta probabilità, è già fallita quando, ieri, "Città Viva" ha inaugurato la propria sede elettorale, in via Roma. Altra formazione che appare in difficoltà, è quella del
M5Stelle ancora in cerca di un candidato a sindaco competitivo ma sempre temibile, sull'onda del mega successo elettorale ottenuto in città, lo scorso 4 marzo. Le laceranti divisioni nel centrodestra (5 anni fa vincente e compatto), invece, tornano a mettere in crisi tale area politica e, soprattutto, la lista del sindaco uscente
Tonia Piccioni. L'area Pd che sostiene l'ex sindaco
Antonietta Casciotti ("UniAmo Alba"), insieme a quella di De Berardinis, sembra favorita dal pronostico anche se lo stesso centrosinistra è completamente disgregato. In questa fase, ad avere meno dubbi è la lista "Alba Popolare" dell'ex segretario del Pd
Gabriele Viviani, espulso in ottobre per alcuni post sugli immigrati. Con 6 candidati a sindaco e 96 aspiranti consiglieri comunali, si affaccia anche la paura di non conquistare un seggio in Comune. Servono circa 900 voti e su 9260 iscritti coloro che si recano alle urne sono soltanto 6.928 elettori.