(31 Marzo 2018)
Alba Adriatica - Si vota il 10 giugno: elezioni comunali al giro di boa
L'ambiente politico cittadino inizia a scaldarsi. Molti i pretendenti alla carica di sindaco
ALBA - Dopo le feste pasquali, nella cittadina rivierasca inizierà a stringersi il cerchio per la corsa alla carica di sindaco, con le elezioni amministrative fissate al prossimo 10 giugno. La situazione relativa alla composizione delle formazioni civiche è ancora molto dinamica ed ingarbugliata. Se per l'ex segretario del Pd albense, Gabriele Viviani e per l'ex assessore Remo Saccomandi, le liste sono già pronte da alcune settimane (rispettivamente Alba Popolare e Voi in Comune), per gli altri schieramenti in campo resta l'incertezza su chi dovrà essere il candidato a sindaco, con diversi pretendenti in campo. La lotta per imporsi potrebbe provocare l'arrivo di altre 4/5 liste, compresa quella del Movimento 5 Stelle, al momento super blindata, in attesa delle definitive verifiche e della successiva autorizzazione ad usare il logo. Le aree politiche, in seguito alle recenti elezioni nazionali, non sono più tanto distinguibili per cui personaggi che, fino qualche anno fa, rappresentavano determinati schieramenti, ora non hanno più remore a formare coalizioni con ex avversari. Nel campo di quel che era il classico centrosinistra sono in arrivo due liste: da una parte l'ex vice sindaco Giuliano De Berardinis, mentre dall'altra (espressione del Pd sorto dopo il lungo periodo di commissariamento), si gioca ancora una delicata partita per scegliere il capolista, con Nicolino Colonnelli in testa, salvo sorprese. Il sindaco uscente Tonia Piccioni, conferma la decisione di riproporsi alla guida di Palazzo di città ma i problemi non mancano, visto che un gruppo di collaboratori (Tribuiani, Foracappa, Tonelli e D'Ambrosio), non sarebbe più disponibile a riproporsi con il sindaco uscente. Nello schieramento di centrodestra, inoltre, la frammentazione appare superiore, alla luce dell'adesione dell'ex sindaco Caserta al gruppo Pd, della lista di Saccomandi (già FI) e del veto espresso da Fratelli d'Italia, contro il primo sindaco della storia del centrodestra albense.
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