Alba Adriatica - Albergatori sempre pił favoreli ai cani in spiaggia
Cresce la richiesta di poter portare il proprio "Fido" in vacanza
ALBA - L'accoglienza di villeggianti con animali al seguito, in modo quasi esclusivo con cani, ormai, è un problema per la località balneare e per la stessa categoria degli 
operatori turistici. L'aspetto anche ad Alba comincia ad avere sempre più rilevanza ma in maniera negativa, in quanto contribuirebbe a far preferire altri centri di vacanza che hanno regole meno restrittive e maggiori spazi attrezzati. L'appunto polemico degli albergatori albensi è tornato a galla, proprio ieri, alla luce della decisione presa dal sindaco di Riccione, Renata Tosi, che ha reso completamente disponibile la prestigiosa spiaggia romagnola ai "Fido", in orari mattutini e serali, compreso il bagno in mare, raccogliendo il consenso generale degli operatori nel settore alberghiero. Il tema non è di poco conto come si potrebbe superficialmente pensare perché, stando a quanto riferito dai gestori di hotel che hanno già aperto i battenti e che si apprestano a farlo, la richiesta di poter passare le vacanze con il proprio cane è in continuo aumento ed ancor più lo sarà per il futuro, considerata la crescente sensibilità verso il miglior amico dell'uomo. La situazione, ad Alba, invece, non è proprio favorevole ai "quattro zampe", visto che la spiaggia e le aree pubbliche sono disseminate di divieti, pur essendo muniti dell'occorrente: guinzaglio, museruola, busta e paletta per raccogliere i bisogni. Al mare si può incappare in una sanzione se il cane pesa più di sette chili, mentre per il resto è proibito portarlo nelle pinete e in tutti gli altri spazi verdi comunali. "Da oltre un lustro -ricordano diversi albergatori- portiamo l'argomento all'attenzione del Comune, senza ottenere mai nessun mutamento del contesto attuale. Per il nostro centro balneare -sottolineano poi- sarebbe un bel salto di qualità ed in encomiabile gesto di di civiltà". Inoltre, alcuni di essi avevano anche proposto di poter attrezzare una piccola zona per cani sul lato Sud della pineta litoranea ma ci sono stati solo dinieghi. Il ritardo in materia, tuttavia, oggi rappresenta un elemento che danneggia il comparto turistico.
operatori turistici. L'aspetto anche ad Alba comincia ad avere sempre più rilevanza ma in maniera negativa, in quanto contribuirebbe a far preferire altri centri di vacanza che hanno regole meno restrittive e maggiori spazi attrezzati. L'appunto polemico degli albergatori albensi è tornato a galla, proprio ieri, alla luce della decisione presa dal sindaco di Riccione, Renata Tosi, che ha reso completamente disponibile la prestigiosa spiaggia romagnola ai "Fido", in orari mattutini e serali, compreso il bagno in mare, raccogliendo il consenso generale degli operatori nel settore alberghiero. Il tema non è di poco conto come si potrebbe superficialmente pensare perché, stando a quanto riferito dai gestori di hotel che hanno già aperto i battenti e che si apprestano a farlo, la richiesta di poter passare le vacanze con il proprio cane è in continuo aumento ed ancor più lo sarà per il futuro, considerata la crescente sensibilità verso il miglior amico dell'uomo. La situazione, ad Alba, invece, non è proprio favorevole ai "quattro zampe", visto che la spiaggia e le aree pubbliche sono disseminate di divieti, pur essendo muniti dell'occorrente: guinzaglio, museruola, busta e paletta per raccogliere i bisogni. Al mare si può incappare in una sanzione se il cane pesa più di sette chili, mentre per il resto è proibito portarlo nelle pinete e in tutti gli altri spazi verdi comunali. "Da oltre un lustro -ricordano diversi albergatori- portiamo l'argomento all'attenzione del Comune, senza ottenere mai nessun mutamento del contesto attuale. Per il nostro centro balneare -sottolineano poi- sarebbe un bel salto di qualità ed in encomiabile gesto di di civiltà". Inoltre, alcuni di essi avevano anche proposto di poter attrezzare una piccola zona per cani sul lato Sud della pineta litoranea ma ci sono stati solo dinieghi. Il ritardo in materia, tuttavia, oggi rappresenta un elemento che danneggia il comparto turistico.
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