Albergatori e balneatori non demordono nell'intento di spostare il materiale ghiaioso
ALBA - Alberghi, stabilimenti balneari e locali commerciali di vario genere tornano a riaprire i battenti ma alcuni problemi legati al settore del turismo restano irrisolti. Oltre al fenomeno dell'erosione marina che sta mettendo a rischio anche l'esistenza del parco della Bambinopoli, l'arenile Nord è sempre un tappeto di pietre, riversate dai camion negli anni 80 proprio per combattere l'erosione ma con zero risultati. Infatti, il mare è avanzato di circa 80 metri e quel che rimane sulla striscia di spiaggia esistente (ormai riservata a soli fachiri), sono solo grandi sassi difformi che provocano dolore ai piedi dei bagnanti fino a causare ferite, soprattutto, in anziani e bambini. Le pietre sono nascoste anche nel fondale sabbioso per alcuni metri, dopo essere entrati in mare. Un grosso guaio che non trova soluzione, nonostante le veementi proteste e la richiesta di spostare il materiale ghiaioso già espressa da villeggianti, residenti, commercianti ed operatori turistici del luogo che ogni estate vedono sloggiare i loro bagnanti in altre concessioni balneari. Lo sconforto e l'irritazione per il forte calo delle presenze e degli affari, proprio un anno fa, si erano trasformati in una proposta concreta inviata alla Regione, senza ricevere alcuna risposta. L'idea avanzata da albergatori e balneatori, era stata quella di poter rimuovere l'ammasso di ghiaia, depositandolo lungo la sponda del torrente Vibrata, il tutto a proprie spese. Oggi, tuttavia, pur in assenza di specifiche autorizzazioni, gli operatori turistici non demordono, anzi annunciano che la partita è ancora aperta e che presto la situazione potrebbe mutare, in meglio. Prima di essere compromesso dal dannoso intervento, il tratto di arenile in questione era composto esclusivamente di sabbia soffice. In tale contesto, si attende l'arrivo della draga che, a conclusione delle vacanze pasquali, riverserà 20.000 metri cubi di sabbia sul tratto di spiaggia Nord.