Alba Adriatica - Interventi a favore delle famiglie in stato di disagio economico
Stabiliti i contributi in denaro da destinare alle persone bisognose e per la sepoltura gratuita
ALBA - L'esecutivo municipale, diretto dal si
ndaco
Tonia Piccioni (nella foto), decide di deliberare un atto di indirizzo politico riguardante la concessione dei contributi comunali, destinati ad aiutare le persone che vivono in stato di forte disagio economico e sociale. Un intervento pubblico a favore delle famiglie bisognose di assistenza che, nel corso di quest'ultimo decennio, sono diventate sempre più numerose, considerata la chiusura di molte attività artigianali e commerciali, nonché la pesante perdita di oltre 6.000 posti di lavori, in tutta la Val Vibrata. Il dato principale da cui partire è sicuramente il reddito Isse (non oltre 6.000 euro) ma per ottenere il contributo economico finalizzato al contrasto della povertà, bisognerà tener conto anche di altri fattori essenziali, ad iniziare dai nuclei familiari già sfrattati o in procinto di esserlo, perché non riescono più a pagare le spese d'affitto. In tali condizioni di sofferenza economica, il Comune albense (nel rispetto anche delle linee stabilite dal suo regolamento in materia), potrà elargire fino ad un massimo di di 1.500 euro. Il provvedimento, inoltre, in tutti gli altri casi prevede un'erogazione di contributi economici una tantum, fino ad un massimo di 400 euro per famiglie composte da minori e persone in difficoltà. Per i nuclei composti da soli adulti o formati da un unico soggetto, sarà possibile contribuire da 150 euro, fino a 250 euro. Tutte le richieste di sostegno saranno esaminate e valutate dall'assistente sociale, insieme al responsabile dell'ufficio comunale dei sevizi sociali. Infine, la Giunta di Palazzo di città ha anche affrontato il problema di dare degna sepoltura alle persone indigenti. Si è stabilito di garantire un importo massimo di 1.500 euro per lo svolgimento di funerali gratuiti, mentre qualora si debba far ricorso alla cremazione si potrà arrivare fino a 2.000 euro.