Alba Adriatica - L'ex segretario Viviani invitato ad uscire dalla sede del Pd
Il fatto č accaduto durante il voto congressuale. Viviani chiede le scuse per l'espulsione dal Pd
ALBA - Durante le votazioni per rinnovare gli organismi provinciali, l'ex segretario del Pd albense,
Gabriele Viviani (espulso per un commento sugli immigrati su facebook), è stato invitato, con estrema determinazione, ad allontanarsi dalla sezione dei dem, altrimenti sarebbero state chiamate le Forze dell'ordine. E' quanto avvenuto, domenica scorsa, nella nuova sede, in via Roma, all'arrivo di Viviani per discutere dell'es
clusione di 16 aderenti, a cui non è stato consentito di votare per questioni formali. Viviani, a quel punto, alquanto risentito per il trattamento ricevuto, si è diretto all'interno della sua auto ma poco dopo è arrivata anche una pattuglia dei vigili urbani per farlo spostare dalle righe bianche, con molta probabilità chiamata dagli stessi che l'avevano cacciato dalla sezione. In tale clima arroventato, gli iscritti al circolo commissariato di Alba, si sono anche divisi sulle preferenze, con pochi voti di scarto: 102 per
Zunica e 77 per il riconfermato segretario provinciale
Minosse (vicino a Viviani), senza contare i 16 esclusi. Per la prima volta però Viviani non ha vinto. Un contesto sempre più ai ferri corti, in attesa di svolgere il congresso cittadino del Pd, rinviato proprio per la feroce guerra politica e personale esistente, tra i principali esponenti del partito di Renzi. Viviani, comunque, non intende fare ricorso all'espulsione, ritenuta strumentale. Penso -ha affermato- che il Pd mi debba delle scuse per il pesante provvedimento adottato, in seguito a frasi e concetti espressi dallo stesso ministro Minniti. La nostra componente resta alla finestra, fino a quando questa situazione non verrà definitivamente chiarita e per il futuro -ha concluso Viviani, con evidente riferimento alle prossime comunali- non escludo nulla". Nel frattempo, l'ala avversa (gruppo Progressisti per il Pd), ha espresso soddisfazione per il risultato di Zunica, valutando che ad Alba, "dopo anni di stagnazione e disgregazione -si legge in una nota- ha vinto la voglia di tornare a fare politica. Abbiamo invertito la rotta che fa ben sperare per il futuro congresso locale". I problemi, tuttavia, restano e non sono di poco conto anche senza Viviani, alla luce di ben tre candidati a sindaco con la tessera del Pd in tasca.