Alba Adriatica - Contestazioni tecniche e critiche per i lavori nel Vibrata
Sotto accusa le opere che ridurranno l'ampiezza dell'alveo. Aumenta il rischio in caso di piena
ALBA - I lavori in corso per rendere più sicuro, in caso di piena, il tratto finale del torrente Vibrata, diventano oggetto di veementi critiche e proteste, con tanto di contestazioni tecniche. Infatti, cittadini di Alba e di Villa Rosa, confortati anche dal parere espresso da alcuni tecnici del luogo, esprimono forti perplessità sul tipo di intervento attuato, finora, che al contrario di quanto si propone, agevolerebbe un eventuale straripamento del fiume nei centri abitati di Alba e Martinsicuro, ancor più di prima. In effetti, recandosi sul ponte, in via Roma, è ben visibile che la terra prelevata a ridosso del letto fluviale (al momento sul lato albense) e poi accumulata ai lati del muraglione di cemento (costruito negli anni 80, dopo le alluvioni del 1976 e 1978), ha ridotto di molti metri l'ampiezza dell'intero alveo fluviale. Inoltre, delle quattro arcate presenti, due di esse sono occluse da terra e detriti, impedendo così il defluire delle acque in piena. "La situazione a monte del ponte -hanno anche reclamato diversi residenti della zona preoccupati dalle opere in atto che considerano dannose ed inutili - non è migliore, visto che la terra rimossa, in seguito è stata riversata sulle adiacenti canne fluviali". Insomma, invece, di abbassare l'alveo fluviale, portando via la terra in altre zone magari bisognose, esso si alza e si restringe. Che la questione non sia del tutto chiara emerge anche dal fatto che, martedì prossimo, ci sarà un sopralluogo , alla presenza dei tecnico e dei sindaci di Alba e Martinsicuro. Infine, preoccupa anche lo stato di sicurezza del vecchio ponte (circa 70 anni), appesantito da tonnellate di bitume riversato nei i decenni trascorsi.