(18 Settembre 2017)
Alba Adriatica - Stazione e "ferro di cavallo" sempre pił abbandonati
Passano gli anni ma l'area, nonostante le telecamere, resta insicura e nel degrado urbanistico
ALBA - La cittadina balneare, come rilevato da diversi operatori turistici, piace molto ai villeggianti che vi soggiornano per brevi periodi. Lo stesso non si può dire per i residenti che, a conclusione dell'estate, tornano alla carica, riproponendo problemi esistenti da oltre un ventennio, a cui non si riesce a trovare validi rimedi. Nonostante l'installazione, da circa due anni, di oltre 50 telecamere in funzione nei punti più sensibili del territorio albense (scalo ferroviario compreso), l'area Nord del centro cittadino è ancora sottoposta a fenomeni di microcriminalità e marcato degrado sociale, tali da creare veementi proteste, specie da parte degli esercenti che ora considerano anche l'idea di abbassare le saracinesche, per trasferirsi altrove. Un disagio reale che ha reso invivibile e svalutato l'intera zona della "memoria" albense, scatenato in primo luogo dal totale abbandono che caratterizza il cosiddetto comparto del "ferro di cavallo" che gravita intorno alla stazione ferroviaria anch'essa impresentabile. L'area in questione un tempo è stata la migliore cartolina di Alba ma nell'ultimo trentennio senza interventi di ammodernamento urbanistico, al pari di tante altre città italiane, il trasandato luogo, è diventato anche un posto per loschi traffici, sbandati e tossicodipendenti. I controlli delle Forze dell'ordine, nel corso di questa estate, sono stati frequenti ed hanno portato risultati positivi ma non si potrà certo tornare a far brillare l'area del "ferro di cavallo" con la sola azione di pattugliamento (peraltro impossibile) del problematico sito. Prima dell'automatizzazione della stazione (1999), era stata indicata la strada del recupero urbanistico dell'intero comparto, a cominciare dai cadenti edifici, molti dei quali affittati anche in assenza di agibilità e rispetto delle norme igieniche. L'arrivo della crisi economica, soprattutto, nel settore edile, ha però bloccato ogni illusione di riqualificare dell'area che adesso accusa sempre più guai, fino ad propagarli nel perimetro residenziale di piazza IV Novembre (sede di chiesa e Municipio) e viale Della Vittoria.
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