Alba Adriatica - Basta con i ciottoli nella spiaggia Nord, ormai, per fachiri
L'arenile Nord continua a suscitare proteste per le dolorose camminate sulla battigia
ALBA - Tornano punt
uali le lamentele, da parte di turisti e residenti, per l'ammasso di pietre che, rispetto ad altri tratti di arenile, caratterizza la spiaggia Nord del litorale albense. Un tappeto di pietre che provoca dolore e ferite ai piedi, specie a bambini ed anziani. L'aspetto suscita veementi proteste e malumore, ancor più tra gli operatori turistici della zona che vedono i loro bagnanti scontenti, per poi sloggiare in altre concessioni marine, poste a Sud della riviera. Nel mirino delle rimostranze c'è, soprattutto, la Regione Abruzzo per non avere neanche risposto alla richiesta (inoltrata a marzo) di poter rimuovere il materiale ghiaioso, dislocandolo a proprie spese lungo la sponda del torrente Vibrata. La Regione fa orecchi da mercante ma la situazione sta diventando insostenibile, con la spiaggia per fachiri che ha messo in ginocchio anche l'economia locale e le numerose attività commerciali che operano a ridosso del contestato arenile. La natura, peraltro, non c'entra nulla con la presenza di ciottoli in grande quantità, visto che fino all'estate del 1980: quando il tratto Nord venne sommerso da tonnellate di ghiaia portate dai camion, la spiaggia in questione aveva solo sabbia fine e qualche pietra fluviale. Anche il primo cittadino albense, Tonia Piccioni, non ha gradito il totale disinteresse mostrato dalla Regione verso la stessa cittadina abruzzese, ad iniziare dal mancato riporto di sabbia che ha provocato l'indignazione dei gestori di stabilimenti balneari. "Non vi può essere -aveva già sostenuto il sindaco in occasione dello stop al ripascimento- giustificazione all'inoperosità della Regione che penalizza una delle sue località più rilevanti, a livello turistico".