Alba Adriatica - Proteste e il sindaco vieta il gioco del calcio in piazze e parchi
Dopo piazza IV Novembre stop alle partitelle alla Bambinopoli, villa Flaiani e zona Peep
ALBA - Tempi duri per bambini e ragazzi che sognano di diventare calciatori ma che non dispongono neanche di un piccolo campetto di gioco. Infatti, pochi giorni fa, è stata emessa un'altra ordinanza, a firma del sindaco
Tonia Piccioni, che vieta il gioco del pallone all'interno de
lla villa comunale Flaiani (
nella foto), in via Roma, nel parco della Bambinopoli comunale e nella piazza del quartiere Peep, situato a ridosso di via Vittorio Veneto (SS 16). La storia di proibire lo sport più amato dagli italiani nelle aree del centro urbano, è iniziata circa tre anni fa, quando il primo cittadino albense in seguito a numerose proteste dei residenti, è stato costretto ad intervenire con la prima ordinanza in tal senso, impedendo le chiassose partitelle che si svolgevano in piazza IV Novembre, proprio davanti alla sede centrale del Municipio. Anche in quella circostanza non sono mancate veementi lamentele, visto che le pallonate spesso finivano sulle auto in sosta e sulla gente seduta nelle panchine. Per il sindaco, "tale pratica sportiva può causare danni al patrimonio pubblico e privato, nonché pericolo per la sicurezza delle persone che transitano o sostano in tali spazi". In effetti, il gioco del calcio in spazi non adeguati suscita sempre molte rimostranze e, negli ultimi tempi, la Piccioni ha dovuto tener conto delle varie segnalazioni arrivate a Palazzo di città, contro le partitelle in piazza e nelle aree di proprietà comunale. Dall'altro canto, bisogna anche osservare che, oltre alle due strutture calcistiche esistenti (stadio in via Ascolana e campo in via degli Oleandri riservate ai giocatori dell'Ac Alba), ai ragazzi che volessero giocare al calcio, non resta che dirigersi nei campi di calcio privati. Multe fino a 500 euro.