Alba Adriatica - Il sindaco: "Questa amministrazione arriverą a fine mandato"
Per la Piccioni nessun problema di tenuta della maggioranza anche dopo l'uscita della Di Addezio
ALBA - Gli ultimi giorni dell'estate appena finita hanno riportato in primo piano le manovre politiche locali, specie dopo il recente strappo nella maggioranza, con il polemico abbandono dell'ex delegata al Demanio e Spettacoli,
Roberta Di Addezio, esponente del partito Fra
telli d'Italia. Un evento negativo per l'amministrazione diretta dal sindaco
Tonia Piccioni (
nella foto) che ha permesso alle opposizioni di tornare alla carica, ritenendo che sia giunto il momento di verificare le condizioni della squadra alla guida di Palazzo di città e la sua tenuta nell'aula consiliare. L'atteso confronto ci sarà presto, già nel prossimo consiglio comunale previsto tra fine mese corrente ed inizio ottobre. Il primo cittadino albense però continua a ribadire di non avere problemi di numeri anche dopo il passaggio nelle file dell'opposizione della Di Addezio e con un consigliere (
Paoletti) da sempre in posizione critica ma che, finora, è rimasto al suo posto. "Il programma amministrativo -ha affermato la Piccioni- procede con rinnovata energia e maggiore impegno. La situazione di chiarezza avvenuta -sottolinea- ora sviluppa nuove prospettive, all'insegna di una coesione più forte. Questa amministrazione -ha dichiarato- arriverà a fine mandato". Poco più di un anno e mezzo prima del ritorno alle urne municipali ma tra gli schieramenti di minoranza non regna certo l'armonia. Anzi, la guerra nel Pd cittadino continua con l'insanabile scontro politico, tra il coordinatore
Gabriele Viviani ed il consigliere comunale
Nicolino Colonnelli anch'egli del Pd. Quest'ultimo, dopo aver costituito il movimento "Anno zero", è già in campo per formare una lista civica che non prevede la presenza di Viviani e viceversa. Inoltre, altri ex esponenti del Pd sono pronti a scendere in lizza, tanto da far pensare che l'atmosfera nel Pd albense sia peggiorata rispetto al 2013, quando furono presentate ben 7 liste civiche, delle quali ben 3 provenienti dalla stessa area del centrosinistra, consentendo per la prima la vittoria all'unica lista di centrodestra.