No alle palme americane con elevati costi di manutenzione, per circa 200.000 euro annui
ALBA - Dopo la riunione richiesta dall'associazione di commercianti ed operatori turistici "Rotonda Nilo" (svoltasi alla presenza dell'agronomo incaricato dal Comune Lorenzo Granchelli), tra l'amministrazione comunale e gli stessi negozianti resta una marcata divergenza sull'intervento di sostituzione delle palme morte. La polemica era già emersa, poche settimane fa, proprio in occasione dell'innesto di alcune decine di nuovi arbusti di tipo mediterraneo sul lungomare Nord, al posto delle piante devitalizzate dal punteruolo rosso che, al momento, ammontano a circa 168, sulle originarie 871 palme del lungomare albense. Gli esercenti vorrebbero impiantare nuove palme della specie Washingtonia ma a condizionare l'intesa con l'ente ci sarebbero alcuni elementi critici, ad iniziare dalla manutenzione (la palma americana è resistente ma non priva di rischio di essere attaccata dal coleottero) e dal relativo costo elevato dell'operazione. Infatti, alla proposta del Comune di compartecipare alle spese (minimo previsto 2 trattamenti mensili obbligatori), per un esborso di circa 200.000 euro annui, gli aderenti all'associazione hanno decisamente mostrato di non essere favorevoli. Con molta probabilità, l'idea di collaborare a livello economico non verrà accolta ed in base allo studio effettuato dall'agronomo che ha indicato piante autoctone, quali Tamerici, Carrubo, Olivo di Boemia, Celtis australis (Bagolaro) e Leccio, l'esecutivo municipale non ha alcuna intenzione di mutare la linea intrapresa. Quest'ultima, è sostenuta, soprattutto, dal fatto che tali arbusti garantiscono la biodiversità e non hanno bisogno di particolari cure, in quanto molto resistenti a malattie e parassiti. Tra pochi giorni, quindi, si procederà con il progetto arboreo stabilito dall'amministrazione, partendo proprio dalla storica rotonda Nilo che dopo il taglio di 14 palme di oltre 70 anni, ha cambiato completamente volto.