Alba Adriatica - Inaugurata la caserma del Corpo Forestale dello Stato
Presenti numerose autoritą politiche, militari e civili, nonchč tutti i sindaci di competenza
ALBA - Ad oltre un anno e mezzo dai primi contatti intercorsi tra il sindaco albense,
Tonia Piccioni, ed i vertici regionali del Corpo Forestale dello Stato, è stata inaugurata una nuova caserma dei forestali nel centro vibratiano. Alla cerimonia erano presenti il Prefetto,
Valter Crudo, il comandante regionale del Corpo Forestale,
Ciro Lungo e quello provinciale
Gualberto Mancini ma anche altre autorità, quali il Procuratore
Antonio Guerriero, l'On.
Tommaso Ginoble, l'assessore regionale
Dino Pepe, nonché tutti i sindaci coinvolti nell'ampio raggio di azione di competenza della nuova caserma. Si tratta, infatti, di controllare oltre 235 Kmq. di territorio che spazia dal mare, fino all'immediato entroterra: da Roseto a Martinsicuro, compresi molti Comuni collinari, a ridosso della costa. I 4 agenti della Forestale che hanno preso servizio, tra gli applausi dei presenti (sono partiti in sella alle loro biciclette per una prima ricognizione del territorio circostante: pinete, percorso fluviale e lungomare), saranno coordinati dal comandante della stazione
Marcello Cappelletti. Nei prossimi giorni però (stando al primo cittadino albense al quale è stato dato l'onore di tagliare il nastro), forse, sarà possibile aumentare l'organico in pianta stabile anche con altre 4 unità. L'insediamento della Forestale ad Alba è legato a motivi logistici, in quanto la precedente sede di Roseto non era stata più ritenuta idonea. In quel frangente, la Piccioni propose i locali municipali albensi, adesso allestiti al meglio. Quest'ultimo aspetto è stato riconosciuto dallo stesso sindaco rosetano
Ennio Pavone che, nei mesi scorsi, ha tentato di fare quanto possibile, per evitare il trasferimento della caserma. Il sindaco albense, invece, ha ringraziato la Forestale per aver preferito la sua cittadina, certo non priva di gravi problemi ambientali e non solo. Il Procuratore Guerriero, infine, ha posto l'accento sulla collaborazione dei cittadini e in mutamento culturale che coinvolga anche i rappresentanti delle istituzioni locali, suggerendo anche il posizionamento di telecamere, sia come forma di prevenzione che per scoprire chi danneggia il patrimonio naturale.