Alba Adriatica - La Task Force Ambientale contro la Regione per i lavori fluviali
Marsili dopo aver criticato la richiesta della Bandiera Blù parziale ora attacca anche D'Alfonso
ALBA - La Task Force Ambientale della Val Vibrata (composta da ben 21 associazioni), coordinata dall'albense
Giuliano Marsili, dopo aver criticato l'intenzione, da parte del Comune di Alba, di chiedere alla Fee il rilascio della Bandiera Blù parziale, ora entra anche nel merito dei lavor
i che riguardano i martoriati torrenti Vibrata e Salinello. In un'aspra nota dall'inequivocabile titolo: "E’ iniziata l'era
D'Alfonso con la distruzione di fiumi e torrenti", si contesta l'operato della Regione. "Da più parti -si legge- giungono segnalazioni di svariati lavori nei torrenti Vibrata e Salinello. Molte le ruspe notate dalle sentinelle ecologiche che stanno effettuando la ripulitura dei rispettivi alvei fluviali, liberandoli da qualsiasi ostacolo e ricostruendo un canale di deflusso delle acque, con l'eccezione di lasciare ai margini i materiali di risulta: ghiaie e sedimenti. Nulla da eccepire -aggiunge Marsili- sugli interventi che la regione Abruzzo e il Genio Civile stanno effettuando sui torrenti, lavori peraltro che gli ambientalisti chiedono da anni. L'unico problema -sottolinea però- è che tali opere, secondo i nostri esperti, sono inutili, anzi, peggiorano la sicurezza in caso di esondazioni". Per il presidente della Task Force Ambientale, tali movimenti produrranno un notevole aumento della velocità delle acque limacciose dei torrenti in questione, "come già accaduto -si ricorda nella nota- sul Vibrata, all'altezza dell'abitato di Villa Rosa, con il cedimento dell'argine
( nella foto)". Marsili punta il dito contro quelle che definisce "opere inutili che impegnano grandi quantità di denaro pubblico e non risolvono il problema del pericolo di esondazione che, invece, potrebbe essere superato con la posa in opera di gabbionate e con il rinforzo degli argini". La Task Force Ambientale, infine, è sul piede di guerra anche per il fatto di essere stata ignorata dal contesto politico. "Non siamo stati -conclude Marsili- neanche invitati ai tavoli tecnici ma questi interventi non sono eco-sostenibili e produrranno solo ulteriori danni al territorio ed alle attività turistiche delle spiagge teramane. Noi continueremo a vigilare".