Alba Adriatica - Acceso dibattito sui locali che fanno intrattenimento musicale
In conflitto due elementi: il diritto alla quiete e l'economia creata dai punti di ritrovo
ALBA - Le recenti ordinanze, emesse dal sindaco albense
Tonia Piccioni, che hanno visto imporre lo stop alla diffusione musicale, nonché la rimozione di coperture esterne ritenute irregolari, hanno acceso il dibattito, con molteplici punti di vista. C'è, tuttavia, da premettere che i provvedimenti adottati nei confronti di due affollati esercizi pubblici per il sindaco sono stati obbligati, in quanto frutto di controlli ed accertamenti effettuati dai carabinieri (intervenuti per le lamentele dei residenti) e dai vigili urbani (per le strutture mobili sul marciapiede). In quest'ultimo caso il titolare ha espresso netta contrarietà all'idea di doverle demolire, ipotizzando anche un ricorso al Tar. Il tema, dunque, non è rovente solo d'estate, periodo in cui si scatenano proteste a raffica, fino ad eclatanti gesti di avversione verso la "movida", come avvenuto lo scorso luglio, con lo striscione: "sindaco basta rumore"
(nella foto), esposto sul balcone di una palazzina fronte mare. I gestori di locali pubblici che ad Alba anche in inverno sono decine, ritengono di non poter fare a meno dell'intrattenimento musicale, pena rendere fallimentare l'attività commerciale. In questo senso trovano il sostegno di gente che vede il loro lavoro come l'unico in grado di produrre movimento di denaro, nonché occupazione, specie giovanile e in questo momento di forte crisi economica. Dall'altro lato emergono anche i diritti dei cittadini, specie di quelli residenti nelle vicinanze dei disco-bar che non accettano di vivere in situazioni di caos e di scarsa civiltà urbana. Il sindaco Piccioni continua ad affermare di non essere contro la "movida" albense (a prova di ciò l'ordinanza natalizia che ha allungato l'orario alle ore 2,30, fino alla Befana) ma che, comunque, bisogna rispettare le norme del Piano acustico. Un invito già raccolto da diversi locali che hanno insonorizzato i locali e tarato gli impianti acustici. Restano però i problemi della gestione del traffico esterno e del numeroso pubblico che sosta fuori dal punto di ritrovo. Infine, non si può evidenziare che la controversa problematica che incide non poco sull'economia del luogo, è legata ad un urbanistica inadeguata a questi odierni stili di vita.