Per espropri risalenti ad oltre 30 anni fa, ora č arrivata la sentenza del tribunale dell'Aquila
ALBA - Il Comune di Alba, nei giorni scorsi, è stato condannato a pagare spese legali, per circa 30.000 euro. E' quanto deciso dalla corte d'appello dell'Aquila, per una causa giudiziaria che dura da oltre 30 anni, inerente alcuni espropri di appezzamenti terrieri, in pieno centro cittadino. La somma stabilita nella sentenza servirà a risarcire gli eredi dei vecchi proprietari e, al momento, la pena per l'ente
municipale, è stata soltanto di natura pecuniaria (comprendente i due gradi di giudizio ed i costi di consulenza), ma la vicenda potrebbe registrare ulteriori sviluppi, se non risolta in modo definitivo. Il controverso caso è sorto sul finire degli anni 70 e riguarda gli eredi di un proprietario terriero, a cui vennero espropriate aree per permettere ad alcune cooperative la costruzione di appartamenti popolari, nonché la sede municipale distaccata in via Bafile che a quel tempo doveva diventare un mercato coperto, poi mai realizzato. Per acquisire tali terreni il Comune percorse la strada dell'occupazione d'urgenza, al fine di rendere possibile la pratica dell'esproprio e la concessione del diritto di superficie. I titolari dei lotti non accettarono l'esproprio, ricorrendo alle vie legali contro il Comune, in quanto l’ente ha intrapreso la strada dell'usucapione delle stesse particelle espropriate che si completa dopo 20 anni dall’immissione in possesso. La vertenza è scattata proprio sui tempi della reale immissione in possesso dei terreni, nel 1983 e dopo un decreto sindacale del 1979. In primo grado di giudizio il tribunale ha dato ragione al Comune albense ma ora con il secondo verdetto emesso dai giudici dell'Aquila, la sentenza è stata contraria all'ente che dovrà pagare le tutte le spese legali, per entrambi i gradi del processo.