Alba Adriatica - Ennesima conferma per la balneabilitą delle acque marine
I risultati consegnati, questa mattina, al sindaco Piccioni. Valori ben al di sotto della norma
ALBA - Una stagione da annoverare per l'affollata località balneare abruzzese, per quanto concerne lo stato di salute delle acque marine che, finora, a differenza degli anni precedenti (costellati da disastrosi episodi di inquinamento finiti anche sulle cronache nazionali e con la perdita della Bandiera Blù), è tornato ad essere salubre. Infatti, dopo il degradante inizio stagione di maggio e prima settimana di giugno, segnato dall'ennesimo divieto di balneazione, tutte le successive analisi effettuate dall'Arta, hanno dato ottimi risultati. L'ultimo rapporto, in ordine di tempo, è giunto, questa mattina, sul tavolo del sindaco
Tonia Piccioni che ha espresso soddisfazione per l'ennesima conferma delle acque marine albensi balneabili. "L'impegno in tal senso e l'azione intrapresa dall'amministrazione comunale -ha commentato l'avvocato alla guida di Palazzo di città- sono stati fattori determinanti per cercare di risolvere questo grave problema che rischia di rovinare l'immagine turistica della nostra cittadina, con danni economici e sociali incalcolabili". Tornando ai risultati del prelievo, con prove effettuate dal 19 al 21 agosto scorsi, gli elementi inquinanti, quali enterococchi ed escherichia coli, sono ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge. Per i primi, il numero registrato è stato di 24/100 ml (tetto consentito a 200), mentre nel secondo frangente il valore si fermato a 64//100 ml, con il massimo posto a 500. Nonostante si continui a verificare questo buon andamento, da oltre 2 mesi, l'attenzione e la tensione, specie negli operatori turistici, resta alta, visto che nella trascorsa stagione estiva l'ultimo divieto di balneazione, per ben 1.660 metri di litorale, è scattato nei primi giorni di settembre. Infine, non manca il paradosso: le acque marine albensi sono tornate ad essere balneabili dopo il ritiro della Bandiera Blù, sempre ottenuta nelle passate stagioni estive anche dopo l'infernale giorno di Ferragosto 2010, quando il torrente Vibrata venne invaso da liquami, provocando una moria di pesci e centinaia di casi di ricovero in ospedale.