Alba - Vietato coltivare e vendere gli ortaggi del sito agricolo inquinato
Ecco il primo provvedimento del sindaco Piccioni. Si attendono ulteriori accertamenti
ALBA - Scatta il divieto di vendita per gli ortaggi coltivati nella zona inquinata, al confine tra Alba e Corropoli, dove due settimane fa è stata rinvenuta una grande discarica interrata, stile "terra dei fuochi". Ad emanarlo, con un'ordinanza, è stato il sindaco
Tonia Piccioni, a seguito dei primi sopralluoghi e verifiche, effettuati da carabinieri, Arta e Asl. Il severo provvedimento impone anche il divieto al proprietario o all'affittuario del terreno di coltivarlo e di irrigarlo. La negativa conseguenza, dunque, della boma ecologica riemersa dopo l'impetuosa piena del torrente Vibrata di inizio dicembre, è stata quella di imporre lo stop a produrre e commercializzare le verdure del campo inquinato che adesso si appresta ad entrare nell'albo dei siti regionali potenzialmente contaminati. Nei prossimi giorni si attendono ulteriori accertamenti ambientali da parte dell'Atra, prima di stabilire altri ed eventuali provvedimenti che in ultima analisi dovrebbero portare alla bonifica dell'area devastata. Quest'ultima, in linea di principio, spetterebbe ai titolari o ai gestori del fondo agricolo ma, nel frattempo, le indagini in corso cercano anche di chiarire diversi aspetti misteriosi, ad iniziare dalla formazione di quel lungo fronte (circa 100 metri) di rifiuti, giacenti sul luogo da molti anni. La domanda principale, inoltre, è questa: chi è stato successivamente a coprire, con oltre un metro di terra, tutto quel pattume deposto? Nella cittadina rivierasca alcuni ricordano che negli anni 80 l'area in questione potrebbe essere stata utilizzata al momento delle varie emergenze rifiuti, avvenute nel corso degli anni. Tale episodio solleva non poche preoccupazioni, sia a consumatori che agricoltori.