Alba - Scatta il secondo divieto di balneazione. L'ira degli operatori turistici
Polemiche per una situazione insopportabile. Sospetti sulle acque in arrivo dai centri interni
ALBA - A conclusione della stagione estiva (comunque ancora in corso fino a metà settembre), scatta l'ennesimo divieto di balneazione sul litorale albense, in seguito al risultato delle analisi effettuate dai tecnici dell'Arta, lunedì scorso. Infatti, oggi pomeriggio, il sindaco
Tonia Piccioni, non si è potuta esimere dal firmare la seconda ordinanza dell'estate 2013 che vieta il bagno, questa volta in punti diversi e non in linea: dalla fatidica foce del Vibrata per circa 200 metri a Sud e dalla zona della pineta, per circa 400 metri, sempre verso Sud. Nelle zone interdette sono arrivati gli impiegati del Comune per poi posizionare i soliti cartelli di avviso, molti dei quali rimossi subito, tra l'ira degli addetti ai lavori e degli ultimi bagnanti rimasti in spiaggia. Il ritorno del negativo aspetto non ha mancato di riproporre polemiche anche perché che gli accertamenti compiuti dai laboratori privati incaricati dagli albergatori e dai balneatori albensi, a proprie spese, dimostrerebbero l'esatto contrario, con i parametri di inquinamento vicini allo zero. Una situazione, tuttavia, per la categoria, al limite della sopportazione. Ora si attende l'esito dei prelievi eseguiti, oggi, che verrà comunicato dopodomani. Un episodio, questo, accaduto sul finire dell'estate, ma non meno preoccupante di quello accaduto lo scorso 7 luglio, con 1600 metri lineari di arenile interdetti alla balneazione. In questo frangente però nell'ambiente dei gestori di hotel e lidi marini, emergono sospetti, non tanto sul depuratore ma per ciò che arriva al mare, dai centri collinari. "Da molti giorni -osservano- sulla costa non piove, mentre non è stato così per i paesi dell'entroterra vibratiano. E' stata una lotta -sottolineano-per tutta l'estate, con analisi delle acque quasi ogni giorno e con ripetute immissioni di enzimi. Non è bastato ma senza questa azione di controllo e prevenzione, la stagione sarebbe stata un vero tormento, costellata da innumerevoli ordinanze di divieto di balneazione". Adesso, dopo l'uso massiccio dei bioattivatori naturali nel torrente Vibrata (sono stati spesi circa 30.000 euro) e le quotidiane analisi delle acque, gli operatori turistici vogliono andare oltre. Si pensa di affidare ad un tecnico professionista l'incarico di scoprire le situazioni irregolari, a monte del fiume, e di redigere una relazione in merito.