Alba - Nasce il "Comitato Ristoratori Alba Adriatica"

Obiettivo limitare le sagre estive che danneggiano il settore. Di Mattia portavoce del gruppo

ALBA - Dopo la polemica suscitata dai ristoratori teramani, per la sagra delle Virtù (mancava solo questa) a Tortoreto, emerge un forte malcontento anche tra i colleghi rivieraschi, in particolare tra quelli albensi, rovinati da circa una decina di sagre estive, solo ad Alba. Per risolvere tale problematica, ieri, un folto gruppo di gestori di pub e ristoranti hanno dato vita al "Comitato ristoratori Alba Adriatica", eleggendo Valerio Di Mattia, in qualità di portavoce del sodalizio. Questi, in conferenza stampa, ha criticato il proliferare degli appuntamenti culinari in strade e piazze, "prive di alcuna reale valorizzazione del settore eno-gastonomico". "Come può -si è chiesto Di Mattia- una pubblica amministrazione avallare e patrocinare tali iniziative, impropriamente definite di promozione turistica, quando poi si provoca un grave danno economico alle attività che vivono e lavorano, per tutto l'anno, nella cittadina?" Al momento, gli aderenti al comitato sono i ristoranti "L'Arca", "Cherì", "Il Gambero", "Il Palmizio", "I Caraibi", "Casa Rossa", "Reale", "Il Faro", "Sapori Perduti", Taverna del Priore", "Il Tentakolo" e "Da Gianfranco, nonché i pub "Edelweiss", "Ibu", "Old Sponge" e "Alpenrose". Una nutrita pattuglia che per la prima volta si è associata e che presto potrebbe raccogliere l'adesione di altre decine di di commercianti. Nel frattempo, è stato prodotto un documento, in cui si chiede di far svolgere una sola sagra, con possibilità di prelazione degli stand agli esercenti locali. Ricollocare le manifestazioni nel periodo di bassa stagione, con sospensione dal 15 maggio al 15 settembre. Individuare forme di promozione eno-gastronomica, più consone ai tempi moderni e collegarle alle attività del luogo. Infine, si chiede anchela nascita di un regolamento comunale, per le sagre.