Di Clemente, con tre figli si era sposato in due occasioni ma da circa dieci anni viveva solo
ALBA - Dopo la mortale sparatoria dello scorso ottobre in pieno centro cittadino tra un gruppo di albanesi e l'omicidio Perrone nel quartiere di Villa Fiore, ecco l'ennesimo ed efferato fatto di sangue che getta nello sconforto l'intera collettività albense, ormai, incredula per la frequenza di simili episodi.
Gabriele di Clemente viveva solo, in un condominio in via Volturno (una traversa di via Arno), sempre nella zona di Villa Fiore. L'uomo, originario del luogo, per un periodo di tempo si è stabilito in Svizzera, dove si è sposato, avendo un figlio. Negli anni 80 però dopo la fine del rapporto coniugale, Di Clemente è tornato ad Alba, sposandosi per la seconda volta. La nuova esperienza coniugale ha portato alla nascita di altri due figli ma anche in questa occasione, circa 10 anni fa, il matrimonio si è concluso con la separazione. Molti residenti del posto che lo conoscevano bene, l'hanno descritto come una persona tranquilla che non ha mai dato particolari preoccupazioni. Inoltre, Di Clemente era ancora attivo visto che, in maniera saltuaria, si impegnava in piccoli lavori di giardinaggio che gli consentivano di integrare la sua pensione. I problemi esistenziali, per le amare vicissitudini vissute (un figlio è in coma, da molto tempo, in una struttura clinica), però non mancavano e pare che negli ultimi anni trovasse rifugio nell'alcol. "In questa via -ha esclamato una vicina di casa- è sempre stato tutto tranquillo". Nel frattempo, la cittadina costiera è in fermento per le imminenti elezioni comunali ma l'omicidio ha suscitato ancora tanto sgomento anche nell'ambiente politico locale e il delitto non mancherà di avere riflessi in campagna elettorale.