Molte assenze alla riunione indetta dal segretario per incontrare i candidati al Parlamento
ALBA - A pochi mesi dal voto amministrativo (26 e 27 maggio prossimi), la frattura esistente nel Partito Democratico albense è sempre più marcata. A confermare la forte divisione, fino a pochi anni fa impensabile, è stata la riunione indetta dal segretario locale,
Tiziano Cimini, alla presenza dei candidati teramani nelle imminenti elezioni politiche. Forte la delusione degli ospiti arrivati in un Comune di centrosinistra, proprio a guida Pd. Sì perchè nella sede dei "democrat", in via Firenze, c'erano appena una trentina di partecipanti, molti dei quali arrivati anche dai Comuni limitrofi, come il sindaco di Torano. In buona sostanza, per il Comune costiero, c'erano soltanto il sindaco
Franchino Giovannelli che ha deciso di non ricandidarsi, il vice sindaco
Giuliano De Berardinis, l'assessore alle Finanze
Gianfranco Marconi e qualche altro aderente. Una decina di albensi circa ad evidenziare ancor più l'estrema disgregazione del partito di Bersani ad Alba, notata peraltro anche dagli altri esponenti esterni che hanno preso parte all'incontro. Tale situazione di abbandono persiste anche in presenza di dirigenti provinciali e candidati al Parlamento. A livello cittadino l'insanabile scontro interno ora avrà riflessi molto negativi nelle elezioni comunali di primavera. Infatti, al momento, molti tesserati del Pd appoggiano altri movimenti o addirittura hanno dato vita ad altre liste civiche, come La Città nel Cuore. In meno di un anno si è passati da una vittoria sicura ad un'incerta e traballante condizione che potrebbe riproporre i fantasmi della cocente sconfitta del 2004, quando un dilaniato centrosinistra consentì a la lista civica "La Piazza" di vincere, con appena 150 voti in più.