Alba Adriatica - Class-action per i danni subiti dall'inquinamento del mare
Furore e rabbia nella riunione tra turisti ed operatori economici.
ALBA - Infuocata riunione tra turisti ed operatori del settore che operano nel tratto di arenile colpito, nei giorni scorsi, dall'ordinanza di divieto di balneazi
one. Numerose le invettive contro i politici locali, per il loro completo menefreghismo, visto che tali episodi si ripetono puntuali, in ogni estate. Albergatori, balneatori ed imprenditori nel campo immobiliare turistico, quali il costruttore teramano Cantagalli, a conclusione dell'incontro, hanno annunciato una raccolta di firme da allegare all'esposto che sarà poi inviato alla Procura, con l'intento di chiedere un risarcimento danni. "Siamo stanchi -è stato l'unanime commento dei villeggianti- di fare le vacanze in un ambiente da terzo mondo, con fiume inquinato, mare sporco e puzza fognaria". La discussione che ha registrato la partecipazione del vice presidente della Provincia di Teramo,
Renato Rasicci, ha avuto confronti molto accesi, con alcuni vacanzieri che hanno urlato di non venire più in Abruzzo. Purtroppo il triste appuntamento estivo con il massacro ambientale sta mettendo a rischio grossi investimenti, per decine di milioni di euro, dagli hotel agli appartamenti, fino a lidi balneari e negozi. Ora però si farà qualcosa di concreto per reagire all'abbandono, quale intraprendere una "class-action".