Alba Adriatica - Proteste per l'ennesimo appuntamento con l'inquinamento
Turisti inferociti contro i balneatori che non vogliono pagare il conto. Comune sempre pił assente
ALBA - S'infiamma la protesta di turisti, albergatori e gestori di stabilimenti balneari per l'ordinanza municipale che ha stabilito il divieto di balneazione nel tratto Nord dell'arenile albense: 200 metri a partire dalla foce del massacrato torrente Vibrata. Ieri mattina, alcuni villegg
ianti, inveendo contro le autorità locali, hanno strappato i cartelli che indicavano il divieto di bagnarsi nelle acque marine albensi. "Il colore del torrente -ha osservato una villeggiante, invitando la figlia a non immergervi neanche i piedi- è simile a quello del wc". I gestori, anch'essi infuriati per il generale menefreghismo rispetto a questo problema che si ripropone, da molti anni, non hanno parole tenere. "Non è possibile -raccontano- sopportare ogni anno questa situazione, senza che nessuno faccia nulla. I nostri clienti non ci vogliono pagare, addossando la colpa a noi". I balneatori, inoltre, riferiscono di molti vacanzieri, specie con bambini al seguito, che hanno giurato di non tornare più ad Alba ma anche in Abruzzo. "In questo tratto di spiaggia -aggiungono con amarezza- tra erosione, pietre sulla spiaggia e fiume inquinato, scappano tutti e a noi non resta che chiudere bottega". Il triste appuntamento con il degrado ambientale di Ferragosto (due anni fa morirono anche tutti i pesci e la brutta storia diventò notizia nazionale), continua a distruggere l'immagine turistica di Alba ed a nulla servono i soldi spesi in spettacoli e "show" televisivi, tra miasmi fognari ed un torrente orribile, in cui vi scorre, nel tratto finale, solo l'acqua color ruggine del depuratore.