Alba Adriatica - Assessore comunale condannato ad un anno, pena sospesa
Si tratta della vicenda sorta con l'alterazione dell'ordine di protocollo. Stessa pena per dipendente comunale e cittadino richiedente il contributo, fuori dai termini di scadenza.
ALBA - La notizia della condanna ad un anno, pena sospesa, emessa dal Tribunale di Giulianova nei confronti dell'assessore alla polizia municipale, Cesare
Di Felice, in merito ad vicenda avvenuta nell'ufficio del protocollo comunale, provoca un forte vento di bufera all'interno di Palazzo di città e nell'intero ambiente cittadino. La storia è legata ad un mutamento dell'ordine di protocollo, riguardante la richiesta di un modesto sostegno economico per l'acquisto di libri scolastici, da parte di un residente, a termini scaduti. Un'esposto fece però scattare le indagini (primavera 2009), e nello scorso settembre è arrivata la condanna del giudice Cirillo (poi pubblicata a novembre), per falso ideologico in atto pubblico ed alterazione dell'ordine di protocollo telematico. Con l'assessore sono stati condannati, alla stessa pena, anche il dipendente comunale ed il cittadino che ha fatto richiesta del contributo, fuori dai termini. Il primo gruppo politico ad intervenire sul rovente caso è quello di Sinistra per Alba e Sel Val Vibrata che, ieri, ha diffuso un volantino in diverse vie del centro urbano, chiedendo le dimissioni di Di Felice. "Assessore della Giunta Giovannelli -si attacca in maniera molto aspra- condannato a un anno di pena, ma non si dimette, né lo fanno dimettere. Il sindaco Giovannelli (Pd) e la maggioranza consiliare non si rendano complici, con la strategia del silenzio, tenendo in carica un assessore condannato per reati legati alla pubblica amministrazione. Un comportamento -si osserva nel volantino- che ricorda altre realtà".